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Dalla Psicologia Positiva alle canzoni, impariamo la tecnica per una buona vita

Psicologia positiva e musica, se entrambe puntano a migliorare il nostro benessere attraverso l’uso sapiente delle emozioni, combinate una con l’altra sono un vero toccasana per la mente e per il corpo. Contribuiscono a ridurre lo stress, sfogare la rabbia, elaborare la tristezza, migliorare i rapporti con gli altri. Ci aiutano a raggiungere una maggiore consapevolezza, a conoscerci meglio e a conseguire i nostri traguardi.

Quando nasce la Psicologia Positiva

Nel 1999 il presidente dell’American Psychological Association, Martin Seligman, affermò che dopo la seconda guerra mondiale il campo della psicologia aveva lasciato due delle sue intenzioni originali: studiare e coltivare il talento e contribuire a rendere la vita di tutte le persone più appagante. Questo perché la ricerca sulla buona vita era più difficile da condurre quando le persone erano sofferenti, l’economia era in crisi e i principali disturbi psicologici erano in evidente bisogno di trovare delle risposte. Di conseguenza, la psicologia si è orientata verso un modello di malattia della natura umana. Questo approccio ha aiutato a scoprire trattamenti o cure per molti disturbi mentali, ma ha anche creato una visione per certi versi squilibrata della natura umana.

Seligman ha quindi riunito i più autorevoli esperti del settore e insieme hanno proposto di cambiare questo squilibrio. La psicologia positiva (https://positivepsychology.com) è stata ufficialmente introdotta.

Una prospettiva della psicologia tradizionale

Un comune malinteso sulla psicologia positiva è che se c’è una psicologia “positiva” ci deve essere una psicologia “negativa”; che il campo si concentra solo sul positivo e ignora una sana dose di emozioni negative. Eppure gli incidenti accadono, la solitudine accade, le difficoltà economiche accadono, e la maggior parte di queste cose sono inevitabili: la vita non è sempre piacevole.

L’introduzione di questa corrente ha chiarito che c’è un posto per un modello tradizionale di psicologia rivolto alla guarigione ma afferma anche che un modello nuovo è altrettanto importante per il benessere. Concentrarsi su quello che rende la vita degna di essere vissuta non è un concetto nuovo, già Aristotele esplorava l’idea che una “buona vita” fosse quella in cui diventasse possibile raggiungere il pieno potenziale umano.

Gli elementi base della Psicologia Positiva

I ricercatori in psicologia positiva hanno misurato empiricamente il benessere per oltre un decennio. Seligman ha trovato cinque elementi di benessere: emozioni positive, impegno, relazioni positive, significato e raggiungimento degli obiettivi, che vengono riassunte nella sigla PERMA (acronimo dei termini inglesi positive emotions, engagement. relationships, meaning, accomplishments).

Ci sono tre caratteristiche qualificanti di ogni elemento. La prima è che ciascuno contribuisce al benessere. La seconda è che ogni elemento viene perseguito per il proprio bene. La terza è che ciascun elemento può essere misurato indipendentemente dagli altri elementi che concorrono al raggiungimento del benessere.

Anche se i cinque elementi in PERMA sono considerati singolarmente, ciascuno di loro può avere un ruolo attivo nella realizzazione degli altri. Ad esempio, avere un significato nella vita è stato anche collegato alla sperimentazione di emozioni positive. Quando ci sentiamo connessi a qualcosa di più grande di noi possiamo sentire interesse, speranza, timore reverenziale e molte delle altre emozioni positive. Allo stesso modo, dopo aver raggiunto un obiettivo spesso sentiamo un’emozione positiva e troviamo un significato nelle nostre azioni.

Psicologia Positiva e pensiero positivo: due visioni differenti

Di solito, quando si parla di psicologia positiva si pensa a una nuova corrente di filosofia spirituale o a un metodo di auto-aiuto, ma non è così. La psicologia positiva è una prospettiva teorica e applicativa della psicologia, un ramo della psicologia che punta a migliorare la qualità della vita e a prevenire la comparsa di disturbi mentali, ponendo l’attenzione su come valorizzare le abilità individuali che ciascuno possiede.

Non si deve confondere la psicologia positiva con il pensiero positivo.

Questo significa che non dobbiamo pensare in tutti momenti in maniera positiva arrivando a negare la realtà. Ci sono dei momenti in cui è inevitabile che l’ottimismo vacilli e si facciano strada pensieri negativi.

La psicologia positiva cerca di capire attraverso la ricerca scientifica, quali sono i processi alla base della qualità e delle emozioni positive dell’essere umano. Porta nuove conoscenze sulla psiche umana non solo per risolvere i problemi mentali delle persone, ma anche per ottenere una migliore qualità della vita, un maggior benessere o integrare gli aspetti positivi già esistenti.

Le emozioni positive mettono portano l’individuo a mettere in pratica stati mentali e forme di comportamento che lo preparano indirettamente ad affrontare con successo le difficoltà e le avversità future. Inoltre sono un mezzo per risolvere molti problemi che generano emozioni negative. Attraverso emozioni positive l’essere umano può superare i momenti difficili e uscirne più forte. Questo spiega anche perché queste emozioni possono essere incanalate nella prevenzione, nel trattamento e nella lotta all’insorgere di problematiche psichiche in modo da diventare vere e proprie armi per affrontare i problemi.

Un collegamento tra Psicologia Positiva e musica

Uno degli aspetti più importanti della psicologia positiva non è solo esplorare le diverse sfaccettature di cosa generi benessere, ma anche ricercare modi in cui questo può essere aumentato.

In quest’ottica è possibile iniziare a utilizzare la musica per migliorare il benessere e non solo per trovare sollievo alla malattia e portare alla guarigione. Uno dei maggiori vantaggi della musica come intervento positivo è l’ampio accesso alla fruizione, il basso costo e la motivazione intrinseca per l’ascolto. La psicologia positiva ha infatti sperimentato come un comportamento derivante da una motivazione intrinseca porti a un maggiore successo di un comportamento derivante da una motivazione esterna.

Psicologia Positiva e musica: non è musicoterapia

Attenzione però: quando parliamo di proporre un collegamento tra musica e psicologia positiva, basandoci sul modello PERMA, non stiamo necessariamente parlando di musicoterapia. Anche se si potrebbe pensare a un’affinità, la differenza è netta ed è presto spiegata.

La Fondazione Mondiale di Musicoterapia ci dà questa definizione “La Musicoterapia è l’uso professionale della musica e dei suoi elementi come intervento in ambienti medici, educativi e sociali con individui, gruppi, famiglie o comunità che cercano di ottimizzare la loro qualità di vita e migliorare la salute e il benessere fisico, sociale, comunicativo, emotivo, intellettuale e spirituale. Ricerca, pratica, educazione e formazione clinica in musicoterapia sono basati su standard professionali in relazione ai contesti culturali, sociali e politici“.

Il punto è questo: la musicoterapia presuppone un utilizzo professionale della psicologia. L’utilizzo del modello PERMA di cui stiamo parlando in questa sede, al contrario, si basa su una scelta individuale che risponde esclusivamente alla propria valutazione di ciò che può migliorare il livello di soddisfazione, motivazione e benessere personale.

Divertiamoci con un esperimento

Ci siamo divertiti a trovare 5 canzoni che rappresentino i 5 concetti base del modello PERMA, per trasportare la Psicologia Positiva in musica con l’intento di sperimentare quanto abbiamo ipotizzato, cioè che l’ascolto ci aiuta a famigliarizzare con i concetti espressi da PERMA.

Di seguito indichiamo i titoli di canzoni che riteniamo si prestino al nostro esperimento, il loro messaggio e il link dove poterle ascoltare:

L’invito è di sperimentare l’ascolto concentrandoci sul messaggio che i testi vogliono trasmetterci.

Buon ascolto!

Bibliografia

Balestrieri, A. (2023), Parole e musica: l’effetto del testo nella canzone. Guida all’ascolto con la Psicologia Positiva, Milano, Independently published.

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Annalisa Balestrieri

Dott.ssa magistrale in Lettere a indirizzo psicopedagogico e autrice di articoli divulgativi inerenti temi di psicologia, sociologia, dinamiche relazionali in generale, con un interesse particolare per il rapporto tra psicologia e musica. Membro della Società Italiana di Psicologia Positiva. Ho approfondito alcuni argomenti che ho esposto in questi libri: "Parole e musica: l'effetto del testo nella canzone. Guida all'ascolto con la Psicologia Positiva", “Conoscere le emozioni. Un viaggio alla scoperta di noi stessi”, "La mente in musica. Come reagisce il cervello all'ascolto della musica", "Dipendenze affettive, idoli e modelli di riferimento”.

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