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Autore Pro, Scuola

Mobbing a Scuola: come riconoscerlo e come difendersi

Prima di entrare nel fulcro di questo articolo è necessario definire il Mobbing, che cos’è?

Il termine mobbing fa riferimento a una pluralità di comportamenti vessatori, violenti e aggressivi, che un soggetto (o un gruppo) mette in atto nei confronti di un’altra persona. Da tali condotte può derivare nella vittima una mortificazione morale, un’emarginazione oppure un danno al suo equilibrio psicofisico. Lo scopo del mobbing è chiaramente quello di allontanare una persona “scomoda”, distruggendola psicologicamente, in modo da procurarne il licenziamento oppure le dimissioni. Le cause sono quasi sempre legate alla competizione interna oppure dovute ad antipatia.

Vado dunque a produrre un esempio:

“Tizia” lavora in un’azienda come addetta alle pulizie. Da qualche mese, però, il suo datore di lavoro ha cominciato ad offenderla pesantemente e ad attribuirle pesanti compiti di pulizia– generalmente, demandati al personale maschile – in un ambiente non riscaldato, senza adeguati indumenti e attrezzature.

Osservazione:

Non c’è dubbio che nell’esempio riportato, “Tizia” è vittima di mobbing in quanto il datore di lavoro, oltre a rivolgerle pesanti insulti, la costringe a lavorare in un ambiente poco salubre e a svolgere pesanti mansioni senza preservare l’integrità psicofisica della dipendente. Ma andiamo nello specifico il Mobbing a scuola. Il mobbing a scuola è causato dalla condotta persecutoria del Dirigente scolastico o dei colleghi nei confronti di un insegnante.

Come si comprende tale azione? Quali contromisure prendere?

Il mobbing a scuola è una delle possibili forme del più generico mobbing nei luoghi di lavoro. Infatti, anche gli insegnanti possono essere vittime di atti persecutori da parte degli altri colleghi o del Dirigente scolastico, che può assumere degli atteggiamenti dispotici. Riconoscere la condotta di mobbing a scuola non è semplice (come ripeterò più volte in questo lavoro, che potrebbe sembrare ripetitivo, ma è solo il voler approfondire e far si che sia realmente chiaro il concetto e l’attuazione di Mobbing, dal mio punto di vista un valore aggiunto e non la perdita di tempo, nel far diventare proprio tale concetto e riconoscerlo più facilmente) anche se ci sono dei campanelli d’allarme, come il demansionamento ingiustificato o le sanzioni disciplinari eccessive. Affinché possa sussistere il mobbing è necessario: una pluralità di condotte persecutorie e vessatorie, finalizzate al raggiungimento del medesimo obiettivo, ad esempio isolare la vittima; il danno alla salute psicofisica della vittima. Non a caso, il mobbing è anche detto “terrorismo psicologico”; il nesso di causalità, ossia la correlazione tra la condotta persecutoria e il danno che ne deriva;la coscienza e volontà, nell’autore, dell’intento persecutorio. Quando la condotta integra gli estremi di un reato, la vittima può sporgere una denuncia o presentare una querela, tuttavia fornire delle prove non è affatto semplice. Per riconoscere con accuratezza il mobbing in ambito scolastico, l’insieme degli atti vessatori e persecutori perpetrati nei suoi confronti dagli altri insegnanti, da parte del Dirigente scolastico, devono essere confutabili. La condotta mobbizzante è volta ad umiliare e denigrare la vittima costringendola ad un vero e proprio crollo psicologico (come precedente accennato) che, nelle ipotesi più gravi, può portare al licenziamento. Per la Corte di Cassazione, il mobbing a scuola, per essere tale, deve rispettare dei requisiti (gli stessi del mobbing sul lavoro) già su scritti, ma che vado a rielencare per una maggiore chiarezza: la reiterazione nel tempo dei comportamenti persecutori; il danno alla salute, sia fisico che psichico, della vittima; il nesso causale tra la condotta mobbizzante ed il danno alla salute; l’intenzionalità persecutoria dell’autore.

Come riconoscerlo?

Individuare la condotta di mobbing a scuola non è semplice. Per questa ragione riportiamo alcuni esempi tipicidi condotte mobbizzanti negli istituti scolastici.

Si tratta di un’elencazione esemplificativa e non esaustiva.
Dunque,i segnali del mobbing possono essere:

  • gli ostacoli alla comunicazione dell’insegnante;
  • l’isolamento e l’emarginazione rispetto agli altri colleghi
  • gli attacchi alla reputazione e alla vita personale del docente;
  • il demansionamento ingiustificato;
  • la somministrazione di sanzioni ingiustificate o troppo severe;
  • la violenza verbale o sessuale;
  • la somministrazione di incarichi eccessivamente impegnativi.
  • ll ruolo del Dirigente scolastico.

La giurisprudenza degli ultimi 10 anni registra numerose cause contro i Dirigenti scolastici, accusati molto spesso di condotte dispotiche tese ad umiliare il personale docente.
Una delle condotte tipiche è l’assegnazione di una mole eccessiva di lavoro in capo ad un singolo insegnante il quale si trova letteralmente ad essere messo “sotto torchio”.
Queste condotte spesso si verificano per porre rimedio a situazione di emergenze, ad esempio la mancanza di personale e la necessità di coprire i buchi. In tal casosi parla di “mobbing verticale” in quanto viene posto in essere da un superiore gerarchico. Tuttavia, il mobbing a scuola può anche essere di tipo “orizzontale” cioè avvenire tra colleghi, senza che ci sia disparità di gerarchia e ruoli. Anche tra colleghi le modalità e le caratteristiche del mobbing sono le medesime: l’atteggiamento arrogante e vessatorio, la reiterazione della condotta, la volontà di arrecare un danno e la lesione psico-fisica della vittima.

A chi rivolgersi?

Il mobbing a scuola è un fenomeno di difficile interpretazione, soprattutto a causa della difficoltà di dimostrare dinanzi al giudice le condotte vessatorie e l’intenzionalità dell’autore. Nel nostro Paese non esiste ancora una disciplina autonoma del reato di mobbing, tuttavia, anche se non esplicitamente contenuto nel Codice Penale, è possibile denunciare il mobbing quando la vittima subisce dei comportamenti riconducibili a fattispecie di reato (per esempio maltrattamenti, molestie sessuali e violenza verbale). Quindi, se la condotta costituisce un illecito penale, la vittima potrà sporgere una querela o una denuncia presso gli uffici delle Forze dell’ordine, dare impulso alle indagini investigative ed eventualmente al processo. Sottolineiamo che il mobbing a scuola si verifica anche quando il singolo comportamento non è di per sé un reato, ma lo diventa nel momento in cui viene reiterato nel tempo con lo scopo di arrecare un danno.

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Dottor Luciano Adolfo Di Prata

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