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Autore Pro, Personalità

LA MUSICA PER REGOLARE LE EMOZIONI

Cosa sono le emozioni

Le emozioni sono delle risposte istintive che il nostro organismo utilizza per adattarsi all’ambiente che ci circonda. Si manifestano attraverso modifiche sia fisiologiche che comportamentali. Pensiamo ad esempio ai cambiamenti di tono, di espressione o al variare del battito cardiaco e dell’ossigenazione nel sangue.
Quando dall’esterno ci arrivano degli stimoli che giudichiamo importanti, istintivamente, in una frazione di secondo, li valutiamo e ci prepariamo a rispondere nel modo che riteniamo essere più adeguato, ossia più vantaggioso e utile per noi in funzione di quei risultati che riteniamo il nostro comportamento potrà generare.
Sono una sorta di bussola interiore che orienta e motiva il nostro comportamento, ci forniscono informazioni sulle situazioni in cui ci veniamo a trovare e influenzano chi ci sta intorno attraverso le espressioni e la capacità dell’uomo di empatizzare.

Come si formano le emozioni

Come abbiamo detto le emozioni nascono in modo istintivo, non sono cioè dipendenti dalla nostra volontà o da una nostra scelta razionale.
Non tutti però reagiamo allo stesso modo al medesimo stimolo, il che significa che alla base della valutazione istintiva che diamo a una certa situazione, concorrono elementi strettamente legati alla nostra identità personale.
Questi elementi sono determinati dalla nostra storia individuale, dalle esperienze che abbiamo fatto, dai tratti fondamentali del nostro carattere, dalle nostre conoscenze musicali. In poche parole, dalla nostra personalità.

È possibile controllare le emozioni?

Possiamo scegliere come reagire ad uno stimolo? Possiamo decidere di non indignarci per un’offesa gratuita o di non soffrire per una delusione? Siamo in grado di controllare le nostre emozioni?
No, se per emozioni intendiamo appunto la risposta istintiva a uno stimolo esterno. Questa si genera all’istante e non ci lascia margini per intervenire e modificarla.
Ma se le nostre reazioni non ci piacciono, ci creano problemi o se le riteniamo inadeguate, e se siamo disposti a impegnarci più a lungo termine, possiamo lavorare su quella parte di noi che genera le emozioni. Quella parte che dipende, come abbiamo visto, dalla nostra personalità.
Come? Imparando a guardare e valutare le nostre reazioni e noi stessi da un altro punto di vista. Focalizzando la nostra attenzioni su quali sono le cause che generano un certo comportamento da parte nostra e intervenire per modificarlo.

La musica viene in nostro aiuto

Vi è mai capitato di sentirvi particolarmente tristi? O felici, arrabbiati, preoccupati? E di cercare rifugio nell’ascolto di una canzone che rispecchiasse il vostro stato d ‘animo? Bene, in quel momento avete utilizzato la funzione contenitiva della musica ( https://www.giornaledipsicologia.it/il-potere-della-musica/ ).
In cosa consiste la funzione contenitiva? Consiste nella ricerca di ascolto di brani già conosciuti con l’obiettivo di approfondire uno stato d’animo e valutarlo da una prospettiva diversa che offra un’alternativa al problema contingente, consentendo un maggiore distacco e un approccio più razionale. Offre inoltre la possibilità, vera o presunta, di condividere il proprio stato d’animo con altri, sentendosi quindi meno soli.
Ascoltare qualcuno che ha sperimentato i nostri stessi sentimenti e ha deciso di condividerli con noi attraverso la sua musica, ci fa immedesimare nella sua esperienza, consentendoci di approfondire contemporaneamente la nostra grazie all’esperienza di confronto che ne nasce.

Una funzione che troviamo essere estremamente utile nell’adolescenza (https://www.stateofmind.it/2021/05/adolescenti-musica/).

In una fase in cui la propria identità è ancora in formazione, le certezze vacillano e le emozioni sono assolute e totalizzanti, la presenza di un “amico simbolico” capace di capire e sostenere, diventano fondamentali. Attraverso le esperienze di qualcun altro si mettono a fuoco le proprie, si trovano dei modelli che suggeriscono la risposta giusta per raggiungere i propri obiettivi e una condizione di serenità.

La musica favorisce l’intelligenza emotiva

L’intelligenza emotiva è la capacità di essere consapevoli dei nostri stati d’animo, di contenere le emozioni negative per arrivare ad avere un approccio positivo con ciò che ci circonda, sia interiormente che nel rapporto con gli altri
La musica è spesso un mezzo utile a favorire un processo di introspezione, che aiuta a confrontarsi con se stessi e con i propri stati d’animo. Aiuta ad affrontare le emozioni senza esserne travolti, come ogni forma di arte, consente di mantenere un certo distacco dalla propria esperienza personale, di elaborarla attenuando quegli aspetti che risultano essere più dolorosi.

Non siamo tutti uguali

L’effetto che l’ascolto della musica produce su di noi dipende molto anche dal modo in cui ci rapportiamo con l’ascolto delle musica. Da quanto ne siamo coinvolti, dalla nostra sensibilità e capacità di empatizzare, dalle aspettative che nutriamo e dalle necessità che più o meno inconsciamente cerchiamo di soddisfare attraverso l’ascolto.

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Annalisa Balestrieri

Dott.ssa magistrale in Lettere a indirizzo psicopedagogico e autrice di articoli divulgativi inerenti temi di psicologia, sociologia, dinamiche relazionali in generale, con un interesse particolare per il rapporto tra psicologia e musica. Membro della Società Italiana di Psicologia Positiva. Ho approfondito alcuni argomenti che ho esposto in questi libri: "Parole e musica: l'effetto del testo nella canzone. Guida all'ascolto con la Psicologia Positiva", “Conoscere le emozioni. Un viaggio alla scoperta di noi stessi”, "La mente in musica. Come reagisce il cervello all'ascolto della musica", "Dipendenze affettive, idoli e modelli di riferimento”.

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