Viviamo in un’epoca in cui la nostra vita è costantemente documentata, condivisa e consumata attraverso le piattaforme di social media. Questo fenomeno ha un impatto significativo su tutti noi, ma è particolarmente rilevante per gli adolescenti, la cui identità e senso di sé è ancora in formazione. In questo articolo, esploreremo il bisogno degli adolescenti di riprendersi e di postare foto e video sui social media, cercando di capire le motivazioni, come questo fenomeno si sviluppa e quali possono essere le implicazioni psicologiche. D’altronde è cronaca di qualche giorno fa: un gruppo di Youtuber poco più che adolescenti, a bordo di una macchina sportiva, ha causato un grave incidente con vittime. Pare che i protagonisti dell’incidente stessero riprendendo un video per i social poco prima dello schianto. Ma è solo l’ultimo di una serie di episodi che hanno al centro lo smartphone e l’esigenza di mostrarsi.
Con l’obiettivo di fornire una visione equilibrata e utile, priva di pregiudizi e di sentito dire, esamineremo anche le teorie psicologiche che possono spiegare questo comportamento e cercheremo di dare alcuni consigli pratici per gestire questo aspetto della vita degli adolescenti in modo sano e positivo. In questo modo, speriamo di fornire un contributo al dibattito su un tema così attuale e rilevante.
Per farlo, ci appoggeremo non solo sulla nostra esperienza, ma anche su quella di psicologi noti e di teorie di psicologia validi scientificamente. In questo modo, cercheremo di offrire una lettura il più possibile completa e approfondita.
Prima di addentrarci in questa esplorazione, è importante sottolineare che l’uso dei social media e la condivisione di sé stessi attraverso foto e video non sono intrinsecamente negativi. Come con qualsiasi strumento, molto dipende da come lo usiamo e da quale valore gli attribuiamo nella nostra vita. Ricordando che è la dose che fa il veleno, pensiamo anche alle opportunità e le potenzialità positive che questi strumenti possono offrire.
Con queste premesse, iniziamo il nostro viaggio alla scoperta del bisogno degli adolescenti di riprendersi.
Comprendere il bisogno degli adolescenti di riprendersi
L’adolescenza è un periodo di scoperta di sé, di ricerca di appartenenza e di definizione dell’identità. In questo scenario, il bisogno di documentare la propria vita può essere visto come un modo per gli adolescenti di esprimere se stessi, di definire chi sono e di cercare connessione e riconoscimento.
Il significato dietro la condivisione
Quando un adolescente si riprende e condivide questi momenti sui social media, non si tratta solo di un gesto superficiale. È un modo per raccontare la propria storia, per costruire una narrativa di sé. Le foto e i video diventano un diario visuale che riflette la propria identità in evoluzione. Questa pratica può rafforzare il senso di sé e contribuire a creare un senso di continuità e coerenza durante un periodo che è spesso contraddistinto da incertezza e cambiamento.
Identità online e offline
Tuttavia, ciò porta anche alla questione della distinzione tra l’identità online e offline. L’identità che un adolescente presenta online può essere attentamente curata e potrebbe non riflettere completamente la realtà della loro vita quotidiana. Questo divario può creare stress e ansia, poiché gli adolescenti possono sentirsi sotto pressione per mantenere un’immagine perfetta online e dunque anche offline. In altre parole, se online mi mostro in un certo modo allora offline non posso essere da meno. E siccome online tendiamo a mostrarci privi di difetti, allora anche offline la nostra immagine dovrà essere curata nei minimi dettagli.
È importante per gli adolescenti e per i loro genitori riconoscere questa distinzione e discutere le differenze tra l’immagine online e la vita reale. Avere una comprensione chiara di questa differenza può aiutare a mitigare la pressione e a promuovere un approccio più equilibrato all’uso dei social media.
Nel prossimo capitolo, esploreremo più in profondità il ruolo dei social media nella vita degli adolescenti e come influenzano il loro bisogno di documentare la propria vita.
Il ruolo dei social media
Eccoci qua. Ora esamineremo il contesto in cui il bisogno degli adolescenti di riprendersi prende forma: il mondo dei social media. Le piattaforme di social media offrono agli adolescenti un palcoscenico su cui possono esprimersi, perché ricordiamolo: non basta riprendersi, occorre anche condividere le proprie foto ed i propri video.
Social media come specchio sociale
I social media sono uno specchio delle norme e dei valori sociali. Gli adolescenti, in particolare, possono essere influenzati da queste norme e sentirsi spinti a conformarsi ad esse. Per esempio, possono sentirsi sotto pressione per apparire in un certo modo, per avere certi tipi di esperienze, o per raggiungere certi standard di successo o popolarità.
Gli adolescenti possono anche cercare riconoscimento e approvazione attraverso i “mi piace”, i commenti e le condivisioni, che diventano una sorta di misura del loro valore sociale. Ad esempio il numero di follower posseduti potrebbe essere il metro di paragone per stabilire non solo la popolarità di una persona, ma anche il suo valore.
Le sfide dei social media
Tuttavia, questa ricerca di approvazione può portare a stress e insicurezza. Come ha sottolineato la psicologa Jean Twenge, l’uso dei social media può avere effetti negativi sulla salute mentale degli adolescenti, in particolare aumentando il rischio di ansia e depressione. Questi problemi possono essere esacerbati dal confronto sociale, dal cyberbullismo, o dal sentimento di essere sempre “sotto i riflettori”.
Nel prossimo capitolo, discuteremo come gli adolescenti, i loro genitori e i professionisti possono affrontare queste sfide e navigare nel mondo dei social media in modo sano e costruttivo. Ricordiamo, tuttavia, che mentre i social media presentano sfide, offrono anche opportunità per l’espressione di sé, la connessione e la creatività. Come in ogni aspetto della vita, l’equilibrio e la consapevolezza sono la chiave.
Le teorie psicologiche dietro il bisogno di riprendersi
Per comprendere fino in fondo il bisogno degli adolescenti di riprendersi, è utile esaminare alcune teorie psicologiche di professionisti degli anni passati. Come spesso accade possono fornirci le chiavi di lettura adeguate per la codifica di un comportamento apparentemente indecifrabile dalle persone più adulte.
L’ipotesi dell’auto-presentazione
Questa teoria suggerisce che le persone cercano di controllare come vengono percepite dagli altri presentandosi in un modo specifico. Negli adolescenti, il bisogno di riprendersi può essere guidato dal desiderio di presentarsi in modo favorevole ai loro coetanei.
La teoria dell’autodeterminazione
Formulata da Ryan e Deci, questa teoria mette in risalto il bisogno umano di autonomia, competenza e relazione. Gli adolescenti possono usare i social media per soddisfare questi bisogni: esprimono la loro autonomia attraverso la creazione di contenuti, dimostrano la loro competenza attraverso le competenze digitali ed il dimostrare di saper fare qualcosa certificandolo con un post a tutti i coetanei, e nutrono relazioni con i loro amici e followers.
La teoria dell’identità sociale
Tajfel e Turner hanno sviluppato questa teoria per spiegare come l’identità di gruppo influenzi il comportamento individuale. Gli adolescenti possono riprendersi e condividere contenuti per sentirsi parte di un gruppo e per distinguersi da altri gruppi. Quindi tendono a rimarcare e rafforzare il loro tratto identitario che deriva dall’appartenenza ad un gruppo, e dalla non appartenenza agli altri gruppi.
Teoria dell’apprendimento sociale
La teoria dell’apprendimento sociale di Bandura suggerisce che apprendiamo osservando gli altri. Gli adolescenti possono essere influenzati dai modelli che vedono sui social media e cercare di imitarli attraverso il proprio comportamento online.
Queste teorie ci offrono spunti preziosi per capire il bisogno degli adolescenti di riprendersi e condividere la propria vita online. Tuttavia, è importante ricordare che ogni adolescente è unico e può avere le proprie ragioni per comportarsi come fa. Nel prossimo capitolo, parleremo di come possiamo supportare gli adolescenti nel loro viaggio di crescita nell’era digitale.
Quando l’uso diventa abuso
Mentre il bisogno degli adolescenti di riprendersi e condividere può essere normale e sano, diventa preoccupante quando si trasforma in un uso eccessivo o compulsivo dei social media.
L’uso eccessivo dei social media può interferire con le attività quotidiane, come la scuola, le attività sociali offline e il sonno. Può portare a problemi come ansia, depressione, bassa autostima e problemi di sonno.
Gli adolescenti devono essere aiutati a capire questi rischi e a sviluppare strategie per un uso sano dei social media. Alcune strategie per allontanare i figli dallo smartphone includono limitare il tempo trascorso online, mantenere le attività offline e praticare sport o hobby.
Navigare i social media: consigli per adolescenti e genitori
Nel mondo dei social media, il bisogno degli adolescenti di riprendersi e condividere può portare a sfide, ma ci sono modi per navigare questi ostacoli. Ecco alcuni consigli per gli adolescenti e i loro genitori.
Per gli adolescenti
1. Ricordati che non sei solo la tua presenza online. Sei molto di più delle tue foto, dei tuoi video e dei “mi piace” che ricevi. Il tuo valore non dipende da ciò che gli altri pensano di te.
2. Prenditi delle pause dai social media. Trova attività che ti piacciono e che ti distolgono dai dispositivi elettronici. Questo può aiutarti a mantenere un equilibrio e a ridurre lo stress.
3. Non confrontarti con gli altri. Ricorda che quello che vedi sui social media è spesso una versione idealizzata della vita delle persone. Non vale la pena confrontarsi con un’immagine irreale. Nessuno posta mai le sconfitte, i fallimenti e i momenti bui e ciò può portarti a pensare che la vita degli altri sia perfetta. Non è così!
Per i genitori
1. Parlate con i vostri figli dei social media. Discutete delle pressioni che possono sentirsi, dei rischi e dei benefici dell’uso dei social media. Il dialogo aperto può aiutare a prevenire problemi e a costruire fiducia.
2. Insegnate l’uso sicuro dei social media. Parlate dei rischi del condividere informazioni personali online e del rispetto per gli altri.
3. Date l’esempio. Mostrete un comportamento equilibrato nell’uso dei social media e sottolineate l’importanza di attività offline.
Bibliografia
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