Il complesso di Edipo determina una prima divaricazione tra i due sessi, sia il maschio che la femmina si rendono conto delle diverse conformazioni dei loro genitali. La bambina idealizza il corpo materno maturo e desidera averlo uguale, ma allo stesso tempo lo considera mancante di quel pene che invece il padre possiede. Il suo comportamento è di contrapposizione verso la madre e di seduzione nei confronti del padre, ma il timore di perdere l’amore materno di cui ha bisogno, la induce a provare sensi di colpa per i suoi desideri. Anche il maschio si identifica inizialmente con la madre ma quando si rende conto che il padre è più simile a lui deve cambiare oggetto di identificazione e idealizza la figura di quest’ultimo, mentre la madre viene vista come oggetto di desiderio. Si sviluppa così un senso di competizione col padre per ottenere l’affetto della madre, fino a che non si fanno sentire i sensi di colpa per l’eccitamento nei confronti della madre e la conseguente paura della castrazione come punizione per tali desideri. In questo periodo il bambino sperimenta sentimenti di invidia e di gelosia, entra a far parte di una relazione triadica e compete per appropriarsi l’affetto di una parte a scapito dell’altra, ma può capitare che venga escluso quando le due parti si rapportano tra loro. La fase di latenza vede il bambino e la bambina acquisire la loro identità di genere; con l’ingresso nella scuola i bambini entrano in contatto con obblighi extra-familiari a cui gli stessi genitori devono sottostare e ciò determina un ridimensionamento delle loro figure a cui contribuisce anche il confronto con i genitori dei compagni. Il bambino entra in contatto con il gruppo dei pari e deve sviluppare abilità sociali per non rimanere escluso dal gruppo, deve adeguarsi ai ruoli sociali e sperimenta sentimenti di frustrazione ed umiliazione, le relazioni sono di tipo omosessuale. Il bambino vive ancora in un mondo di sicurezza e fantasia, caratterizzato dal “presente concreto”, non c’è conflittualità perché ancora non è sviluppata una vita interiore, le sue curiosità sono soddisfatte con l’azione sulle cose. Nella pre-adolescenza comincia la fase genitale caratterizzata dagli sconvolgimenti della pubertà, si affaccia la categoria del possibile e il pensiero ipotetico-deduttivo mina le basi delle certezze finora sostenute. Prende il via un bisogno di esplorazione più riflessivo del mondo, con conseguente messa in discussione del mondo degli adulti, la presa di distacco da questi e dalle loro idee. C’è un maggior contatto con se stessi, ci si interroga sul passato, sulla contraddittorietà del mondo attuale e sull’incertezza del mondo futuro. Con l’adolescenza prendono il sopravvento i conflitti, l’incertezza e la delusione, gli antichi oggetti d’amore non sono più punti di riferimento stabili, anzi il loro potere viene messo in crisi e il ragazzo tende a ricercare relazioni nuove e diverse da quella del passato, tra cui nuovi adulti con cui identificarsi. Sia l’amicizia che l’innamoramento procurano elevato gradimento, ragazzi e ragazze sentono la necessità di sviluppare relazioni affettive con persone del sesso opposto sia per soddisfare la pulsione sessuale che per condividere pensieri e situazioni.