Il tema TV suscita molto interesse nei genitori, preoccupati di trovare la soluzione giusti rispetto all’argomento. Si potrebbe iniziare considerando il fatto che la televisione è oggi presente in tutte le case, se ne parla ovunque, anche a scuola, dove spesso viene anche utilizzata. Da un lato essa può presentare aspetti negativi e suscitare preoccupazioni, ma dall’altro presenta anche aspetti positivi: permette a tutti di accedere con uguale facilità e rapidità alle notizie di interesse generale; offre alcuni programmi culturali o spettacoli artistici di buon livello; svolge una funzione di intrattenimento e attenua il senso di solitudine. Certamente passare molto tempo davanti alla televisione può indurre una tendenza alla passività (si prende ciò che offre in quel momento senza scegliere) e può risultare difficile compiere una elaborazione, una riflessione su ciò che si è visto, compito questo agevolato dalla presenza di qualcuno con cui discutere e dalla possibilità di concedersi momenti di tranquillità dopo la visione; si parla di inibizione retroattiva, lo spettacolo immediatamente successivo cancella il ricordo di quello precedente. L’aspetto più preoccupante è quello della presenza dei scene di violenza con il relativo rischio di assuefazione. Per attenuare gli aspetti negativi è necessario introdurre delle regole, come il guardare un programma soltanto, e degli accorgimenti, come il far si che dopo la tv ci sia un momento di tranquillità, la merenda, un gioco all’aperto, una conversazione su ciò che si è visto. Per quanto riguarda le scene di violenza, è ovvio cercare di proteggere i bambini dalla loro visione, ma dobbiamo ricordare che essa è uno degli aspetti della vita, e se capita che i bambini vi assistano in televisione, lo sforzo deve essere diretto a rendere questa una occasione per riflettere, per prendere una posizione consapevole e motivata. È importante che il bambino non si identifichi con l’aggressore, ma con la vittima, per potergli far assumere una posizione di rifiuto della violenza.