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Etologia ed Evoluzione

Termodinamica, Campi Quantici e Funzioni Mentali – Prima Parte

Dal punto di vista evolutivo, è probabile che molti organi e tessuti abbiano avuto un ragguardevole incremento volumetrico al fine di mantenere costante in modo ottimale il proprio ambiente interno ed in generale dell’organismo vivente di cui sono parte. Ad esempio, il fegato, la milza ed i reni con le loro molteplici funzioni chimico – fisiche hanno un ruolo primario nei fenomeni dell’omeostasi interna (a tali organi) ed esterna (dell’intero organismo). Lo stesso encefalo dei mammiferi potrebbe aver avuto una delle principali spinte evolutive finalizzate a contrastare meglio l’insorgenza al suo interno di patologie neurologiche ed in senso più ampio del Chaos, opposto all’omeostasi cerebrale.
Organi e tessuti come il fegato (lobuli epatici), epitelio intestinale assorbente (provvisto di microvilli), albero bronchiale, muscolo cardiaco, muscoli scheletrici ecc. hanno una tipica struttura frattale. E’ stato affermato che anche il tessuto nervoso avrebbe una simile conformazione, sospesa tra ordine e Chaos. Infatti, i frattali hanno una struttura ripetitiva a scale gradualmente inferiori ed ogni frazione di esso è simile all’insieme più ampio di cui è parte. Col termine omeostasi s’indica il carattere costante dell’ambiente interno di un organismo vivente, fondamentale per la sopravvivenza. Attraverso meccanismi di compensazione, l’omeostasi interna è conservata anche al variare delle condizioni esterne ed è la principale forza che contrasta il Chaos, preservando la dimensione frattale (FD) in numerosi organi e tessuti viventi.
Per leggere il resto della prima parte di questo studio scaricare il PDF sotto al titolo. Quella pubblicata oggi è infatti solo la prima delle tre sezioni di un intenso, corposo e articolato lavoro del Professor Giuseppe Budetta.

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Giuseppe Costantino Budetta