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Neuroscienze, Psico Wiki

I termocettori

Poiché l’andamento di una reazione chimica dipende dalla temperatura, il funzionamento di tutte le cellule è sensibile alla temperatura. A causa della sua complessità il cervello richiede una temperatura più stabile rispetto alle altre parti del corpo. E’ di vitale importanza che la temperatura del cervello si attesti sui 37 gradi centigradi. Non potrebbe superare i 40,5 gradi senza apportare gravi disfunzioni.
I neuroni termosensibili raggruppati nell’ipotalamo e nel midollo spinale, sono importanti per la risposta fisiologica che mantiene costante la temperatura corporea, ma sono i termocettori cutanei che forniscono la nostra percezione della temperatura. Anche se non si conosce molto sulla struttura delle terminazioni nervose termocettive, è possibile affermare che la sensibilità alla temperatura non è uniformemente distribuita sulla nostra pelle.
termocettori si attivano a temperature oltre i 30 gradi C circa e aumentano la loro scarica neurale fino a 45 gradi C. Salendo ancora la temperatura, l’attività del recettore cessa repentinamente.
I frigocettori sono relativamente insensibili a temperature cutanee oltre i 35 gradi C, ma, scendendo la temperatura, essi attivano sempre più intensamente fino a 10 gradi C. Al di sotto di questa temperatura cessa la scarica e il freddo diventa un efficace anestetico.
Come avviene per altri recettori somestesici, le risposte dei termocettori si adattano durante stimolazioni di lunga durata: un improvviso calo della temperatura cutanea provoca un’intensa risposta del frigocettore, ma lascia inattivo il frigocettore. Tuttavia, dopo alcuni secondi, il frigocettore rallenta le sue scariche, mentre il termocettore accelera leggermente la sua attività. Un ritorno alla temperatura cutanea di partenza provoca risposte opposte, prima che  entrambi ritornino al loro stato normale.
NB: dunque: le differenze tra i ritmi di risposta tra i due tipi di recettori sono massime durante e subito dopo  le variazioni di temperatura. 
Nella termocezione, come nella maggior parte degli altri sistemi sensoriali, è il cambiamento repentino nella qualità di uno stimolo che genera le risposta neurali più intense.

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Francesco Albanese

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