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Libri, Relazioni

Gli uomini: Istruzioni per l’Uso

Forse un uomo non penserebbe mai di scrivere Le donne, istruzioni per l’uso. Proprio non lo si immagina impegnato a delineare così tanti caratteri femminili, catalogarne i tic, le manie, gli aspetti adorabili e quelli da cui stare rigorosamente alla larga.
Mica perché pensiamo che gli uomini ci dividono in due sole tipologie: quelle disponibili e quelle meno! No, per carità! E’ che si dice abbiano il dono della sintesi (o della fretta?), e non, al pari delle donne, quello dell’analisi.
Valentina Crepax invece ci regala generosamente la sua analisi, tutta femminile, lucida e divertita: dalla A alla Zeta, una pagina per ogni ritratto, dall’Acquoso (ondivago e galante) allo Zuzzurellone (buono e sprovveduto), passando per il Marito e l’Amante, l’Intellettuale e il Meridionale, il Giornalista, lo Psicoanalista, il Narcisista, l’Ottimista, il Raccapricciante, l’Elegante e così via.
Pennellate lievi. Tra una lettera e l’altra qualche pagina bianca a stimolare l’attesa. Al centro poi una figura del nostro immaginario: lei, la Valentina di carta, quella dello zio Guido, Guido Crepax. Scollata o incappottata, ma sempre vestita, incede, elegantemente, nella sua consueta leggerezza.
Nudi invece sono i novantasei uomini della Valentina Crepax reale, anche se lei li veste con gli abiti più adatti senza dimenticarne gli accessori: così l’Architetto è reso con l’inseparabile cartoleria, il Bricoleur col cacciavite a stella; mentre l’uomo Fine lo si riconosce per il “fazzoletto di batista bianca che gli spunta ordinatamente arruffato dal taschino della giacca”.
In verità gli uomini si presentano nudi al sapiente sguardo femminile convinti di essere vestiti, solo perché le donne fingono di crederci e non vogliono svelare il trucco; anzi, preferiscono giocare, un po’ come si faceva da piccole, con quelle figurine di carta e i loro cambi colorati che si applicavano piegandone le alette, sui fianchi e sulle spalle.
E perché sono abilissime nelle proiezioni, al punto di vedere vestiti che non ci sono, agghindare l’imperatore di chissà quali magiche stoffe, e preziose, creare nuovi travestimenti o, peggio ancora, inventare fantasiose strategie perché uomini diversi indossino gli stessi abiti, a dispetto delle misure.
Valentina Crepax ci ricorda scherzosamente che è arrivato il momento di spezzare il gioco, di interrompere l’abitudine alla proiezione, tra i meccanismi difesivi il più ostinato. Di vedere gli uomini per quello che sono, nella loro fragilità o spavalderia e smetterla una buona volta di fare finta che.
E’ come se ci dicesse: “Io vi ho avvisate, poi…”, poi ogni donna è libera di stabilire le relazioni nevrotiche che vuole, libera di vivere, da vittima o da carnefice, quello che Michael Vincent Miller definisce terrorismo intimo, solo (solo?) perché “la persona da cui siamo attratti ha suonato uno dei nostri campanelli infantili” e risvegliato in noi le antiche tensioni.
Ci ammonisce, l’autrice, con un distacco al quale è difficile credere. Infatti, sono pochi gli uomini da cui fuggire a gambe levate: il Geloso (una punizione divina!), il Frustrato (che neanche la mamma sopporta più!), il Burino (meglio la solitudine!) e pochi ancora.
Per gli altri, una volta che li si è incontrati e li si voglia a tutti i costi tenere, si trova un buon consiglio su come farseli piacere o su come eventualmente, convenientemente, recuperarli. Sconsigliatissimi il riciclo e il riutilizzo, perché gli ex sono da dimenticare in ogni caso.
Insomma, il sorriso è garantito, e si può anche ridere di gusto a fine pagina, per la sorpresa, la battuta umoristica, il ribaltamento delle aspettative. Un secolo fa Freud sosteneva l’efficacia del motto di spirito e noi gli diamo ragione; se la lettura poi è già di per sé terapeutica, non lo diventa ancora di più quando ci mette di buonumore?
Alcuni dipinti di Uomini. Istruzioni per l’uso sono più gustosi di altri: il Morto, per esempio, che “dalla cornice d’argento ora è tranquillo, silenzioso e discreto”. La gratitudine per il defunto ricorda piacevolmente un racconto della Mastretta: “Aveva ragione la sua vicina che andava dicendo in giro: quando il marito della signora Fez è passato a miglior vita, è passata a miglior vita anche lei”!
Ma ai Mariti della Mastretta Gli uomini: istruzioni per l’uso è confrontabile anche e soprattutto per la benevolenza di fondo, che il finto cinismo non riesce a mascherare. Nell’introduzione Natalia Aspesi si chiede come mai Valentina Crepax non ci abbia sommerso di libri e si risponde: “Allo scrivere ossessivamente , Valentina ha preferito vivere placidamente, grande lezione di letizia e intelligenza per tutte noi che arranchiamo nelle piccole ambizioni….”; e ancora “perché è impegnata a far star bene, in allegria, le persone attorno a lei”. Non ricorda, anche questo, i ritratti della Mastretta, le sue splendide Donne dagli occhi grandi, le adorabili, indimenticabili, intramontabili zie?

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Margherita Fratantonio