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Psicopatologia

Il tribunale del riesame nelle cause di separazioni

Il tribunale del riesame nelle cause di separazioni.

Il mostro è cresciuto troppo e troppo in fretta. Adesso ormai è grande, quando colpisce non lascia scampo, colpisce tutte la fasce sociali.
In queste righe vogliamo raccontare di come si manifesta e come colpisce la preda di turno
Chi ci incappa, già all’inizio vede il tragico finale. Gli appaiono delle scene dove la partita sembra essere finita, la decisione già presa. Il pensiero esamina alternativamente quale via intraprendere: la separazione consensuale o quella giudiziale. Nella mente poi al malcapitato comincia a scorrere una specie di comunicato, dal formato standard e con i titoli chiari, indirizzato alla “gente”: “ci siamo separati per incompatibilità di carattere, ci siamo separati perché l’amore era finito, perché lui o lei ama un’altra. Ci abbiamo provato ma non c’è stato nulla da fare; per questi motivi abbiamo pensato che è meglio separarsi che litigare continuamente”. Questo discorso cosi argomentato, a prima vista sembra giusto e condivisibile. In realtà più che a spiegare i fatti, serve per proseguire l’alleanza con la testa della società dominante: fornisce gli elementi giustificativi a se stessi e all’ormai nuovo moderno e complice modello culturale d’appartenenza. Se apriamo una finestra panoramica, per sbirciare all’indietro, capita di vedere Luisa che dice al padre; uomo del passato e ancora integro, che si sta separando dal marito perché hanno caratteri diversi. Il padre risponde: “Che c’entra il carattere, prima avete fatto un figlio e adesso andate a vedere il carattere” Luisa:”ma è finito pure l’amore ”Il padre:” e che l’amore è una bottiglia di vino che finisce ? l’amore una volta nato permane anche se non lo si sente e non si manifesta come vorremmo, vai a casa e proteggi il tuo posto”. Queste righe non le scriviamo tanto per i lettori attuali, ma per quelli che sono alla ricerca di nuove letture dei fatti. A loro diciamo che la separazione dei coniugi e la conseguente disgregazione della famiglia è un evento disastroso, rovinoso soprattutto per la salute dei figli e dei figli dei figli, nonché per il futuro dell’intera comunità. Oggi questi sinistri fatti vengono raccontati e interpretati dagli accreditati ma scaduti sapienti; parlano insistentemente e costantemente con la bocca della televisione:lasciano intendere che sono fenomeni naturali e ineluttabili, come se fossero fenomeni che cascano dal cielo, non ci si può far nulla, bisogna adeguarsi. Non è cosi! E chi fornisce questi racconti si rende complice e colpevole. Si può fare molto, si possono rimuovere le cause di contagio, quelle patogene, anche una volta che si è incappati nel “male” ci si può sempre rivolgere al tribunale del riesame con i nuovi e sostanziali elementi nel frattempo certamente emersi. E qui può succedere di tutto: può comparire la mano divina, la prova del nove, l’ultima speranza, la misericordia; può essere decretato anche il colpo di grazia, l’annullamento del processo o l’inversione di marcia. Chi occulta questa che può rivelarsi come una preziosa risorsa, è un nemico dei propri amici, ed è lo stesso di chi prima si è reso corresponsabile della formazione dell’evento disastroso.
Alle grandi cifre conteggiate dai notabili e comunicate dai media su quanti si separano ogni anno, bisogna aggiungere anche quelli che si sono separati ancor prima di sposarsi, quelli che non ci hanno nemmeno provato, coloro che sono sempre stati single, coloro che sono nati separati. Questi non si sono sposati perché si sono separati preventivamente, sono nati sprovvisti di senso compiuto, sono nati senza predicato. Nel cantiere del demonio si lavora per mettere al bando la discriminazione, a chi ci casca verrà oscurata la differenza che c’è fra il bene e il male, fra la propria madre e le altre madri.
Il fallimento della famiglia, delle coppie che non riescono a restare unite, il divorzio come pratica di routine, le nuove generazioni che non riescono a “nidificare” sono fatti privati che riguardano soltanto marito e moglie, o sono fatti che riguardano assolutamente l’intera ksocietà, e loro due (marito e moglie) sono soltanto vittime del “clima sociale insalubre” o meglio dell’ambiente di cattività come argomentato nel libro “Perché si diventa Single” di Vittorio Mendicino. Noi pensiamo che le cause del divorzio, quando le cifre sono cosi elevate, sono da cercare nel fiume in cui ci abbeveriamo. La fonte è stata “avvelenata”. Il divorzio diventa cosi, un evento sintomo e un fattore aggravante e cumulativo di ambienti insani, che a sua volta finisce per bersagliare e avvelenare il latte al figliolo e all’intera società. Non vogliamo assolutamente né esagerare né eliminare qualcuno dal banchetto, Perciò precisiamo che questa traduzione del discorso è valida soltanto quando il tasso percentuale di separazioni supera la soglia di tollerabilità fisiologica. Una società mediamente sana può accogliere tutti, e trarre anche beneficio dalle diversità, il problema nasce quando la quantità supera la soglia di tollerabilità, e questo secondo noi è drammaticamente successo. Vediamo che come una comunità, o una fetta troppo grande di essa diviene incapace o priva di voglia di metter su famiglia, di “nidificare” , altri danni diventano man mano sempre più gravi: disturbi della sfera aggressiva ( lesionismo e autolesionismo) di quella sessuale e riproduttiva, (deviazioni, perversioni, sterilità) disturbi dell’umore (ansia, depressione, panico, vuoto esistenziale) disturbi della genitorialità (incapacità a prendersi cura della prole) disturbi di territorialità (incapacità a difendere e proteggere il proprio territorio, la propria famiglia, la propria cultura) L’eziogenesi, le spiegazioni, le cause che noi abbiamo individuato essere alla base di questi disturbi vengono esplicitati in altri scritti.
In alcuni momenti storici, sembra essere giusto, sembra perfino essere una libera scelta fare la guerra per uccidere il nemico; in alcuni paesi sembra essere una cosa naturale mettere su famiglia, in altri sembra essere una libera decisione quella di vivere da single e non avere figli.
Il vedersi era uno spettacolo bello, il sentirsi era molto arricchente, il toccarsi era il regalo più grande. La casa matrimoniale era la cassaforte, il cantiere d’amore per la coppia. lui e lei associati per l’eternità.
Adesso il cervello non riesce più a fare i conti, non riesce a fare la sintesi né il totale; non riesce a estrarre i risultati positivi.
Nel programma che ci viene donato da madre natura per poter svolgere la nostra partita nel mondo, è previsto che il risultato deve necessariamente essere sempre buono, se risulta negativo, è perché conteggiamo male qualcosa, perchè è stato danneggiato qualche componente.
Oppure perché dimentichiamo che è sempre possibile rivolgersi al tribunale del riesame, anche quando sembra essere tutto deciso: potrebbe annullare tutto e disporre diversamente, potrebbe invertire la rotta e la ragione.
il mito della famiglia unita, o della famiglia che si può sciogliere
Ma ! dice una voce dell’avvocato del diavolo, ci sono tanti figli di separati che sono venuti su meglio degli altri.
Vittorio Mendicino

Roma 17/04/2022

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VITTORIO MENDICINO

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