fbpx

Processo Anevrotico Terapeutico

Psicologia Sociale e Diffusione del Processo Anevrotico

ABSTRACT

L’ipotesi esposta nel presente scritto concerne nella valutazione della presenza di un sistema di comunicazione fortemente strutturato nella condizione psicologica; essa nel corso delle relazioni consente il passaggio di un’esposizione emozionale destinata ad integrare le profonde capacità soggettive, fino a modificarne le condizioni basali da cui deriva l’interpretazione della realtà e componenti profonde del disagio mentale. Le seguenti valutazioni derivano dall’insieme degli studi relativi al Processo Anevrotico spontaneamente presente in natura, da cui scaturisce la condizione che ne impiega i principi in psicoterapia PAT.

Da questo prende corpo l’immagine di un’immensa rete comunicativa, che ha luogo e si sviluppa nella collettività e che lambisce le conoscenze personali nella loro componente più profonda e non conscia.

 

ABSTRACT

The hypothesis set out in this document concerns the evaluation of the presence of a highly structured communication system in the psychological condition; in the course of relationships, it allows the passage of an emotional exposure intended to integrate the deep subjective capacities, up to modifying the basal conditions from which the interpretation of reality and deep components of mental distress derive. The following assessments derive from all the studies relating to the Anevrotic Process spontaneously present in nature, from which arises the condition that uses its principles in PAT psychotherapy.

From this takes shape the image of an immense communication network, which takes place and develops in the community and which laps the personal knowledge in its deepest and most unconscious component.


PREMESSA

Dall’osservazione sociale e dallo studio del Processo Anevrotico (PA), scaturisce il Processo Anevrotico Terapeutico (PAT), da cui deriva l’omonimo paradigma. Si tratta della modalità di passaggio di comunicazioni ipotizzate a livello collettivo, eminentemente spontaneo. È necessario puntualizzare la modalità del processo Anevrotico che si sviluppa collettivamente per dedurne le caratteristiche utilizzabili nell’attività clinica. Socialmente esiste un passaggio di informazioni che consente di integrare una condizione personale tramite la relazione dotata della Tendenza Anevrotica, ossia la caratteristica in cui l’individuo abbia mitigata significativamente la propensione spontaneaa diffondere la propria distorsione della realtà. Viene descritta la capacità Anevrotica stessa, in grado di diramarsi nel gruppo sociale, producendo un metabolismo collettivo spontaneo.

LA CONDIZIONE DI TENDENZA ANEVROTICA

Risultati sperimentali danno la dimensione di una entità prima sociale e successivamente terapeutica, a cui non si è avuto accesso con una attenzione altrettanto definita. Affiora l’esistenza di una comunicazione che avviene implicitamente, senza che vi sia alcuna consapevolezza dei risultati, dando forza ad una modalità di trasmissione che ha luogo in modo talmente intenso e spontaneo da rendere plausibile come tutto questo sia rimasto sconosciuto, non rilevato fino ad oggi. si tratta di una comunicazione difforme da quella non verbale già nota e relativamente definita.

Queste deduzioni, insieme alla quantità di studi da cui sono derivati impianti epistemologici, porta a distinguere la Tendenza Anevrotica come la caratteristica che più di ogni altra stabilisce la possibilità di ripristinare nelle relazioni un equilibrio psichico, disperso o comunque con caratteristiche strutturali carenti, dovute a motivi di apprendimento durante i periodi sensibili dell’esistenza, talvolta abbinati a condizioni contingenti soggettive.

IMPOSTAZIONE DEL PROCESSO ANEVROTICO

Il tema centrale del Processo Anevrotico riguarda la condizione di “tendenza anevrotica”. Si tratta in effetti un concetto complesso che può essere tuttavia riassunto nell’attenuazione del bisogno spontaneo naturale di promuove nelle relazioni la personale distorsione  della realtà. Per comprendere questa condizione dobbiamo far riferimento all’assioma che individua la naturale spontaneità soggettiva di promuovere la propria distorsione nella elaborazione e nella reazione alla realtà presso coloro con cui si intrattengano relazioni sociali. Si tratta di una condizione che risulta naturalmente presente negli individui con caratteristiche di totale spontaneità. Questo aspetto è necessariamente da abbinare al Sistema di Protezione Mentale, teso al mantenimento del sistema valoriale e di attività della struttura mentale stessa. In esso si osserva come ogni struttura psicologica individuale ostacoli con il massimo vigore qualunque variazione degli schemi di funzionamento a cui fa riferimento nell’interpretazione della condizione di realtà percepita.

Dunque, se da una parte esiste la predisposizione rivolta a comprendere razionalmente la natura dei temi della vita e quindi di tentare di risolverne gli aspetti, dall’altra la struttura mentale profonda, i cui tratti sono desumibili dall’attività prodotta, sfugge ad ogni approfondimento ed impedisce la variazione della propria visione della realtà. In questo modo ha vita un equilibrio tra la condizione di mantenimento della propria struttura di personalità e la modifica della stessa. Ogni individuo crea i presupposti per accettare o meno le alternative alla propria capacità di percepire ed elaborare i tratti ideativi.

Il Processo Anevrotico spontaneo che avviene in natura è costituito da un passaggio di significati da individui dotati di maggiore equilibrio strutturale intrinseco ed altri che si dispongono a trarne gli schemi; tutto avviene in modo totalmente inconsapevole tanto per i primi quanto per i secondi. I temi e le variabili presenti nel PA presente in natura nel corso delle relazioni spontanee, sono stati studiati e ne sono stati tratti gli elementi che costituiscono un paradigma terapeutico e di attività di funzionamento psichico individuale e sociale; così nasce il Processo Anevrotico Terapeutico (PAT) utilizzato in psicoterapia, in cui sono contenuti gli aspetti rilevati nel corrispettivo PA riscontrabile in natura.

ATTIVITÀ ANEVROTICA

Il PA presente in natura oppure utilizzato durante un’attività clinica, intacca l’ipotesi che appare confermata, in cui durante una relazione interpersonale approfondita, in presenza di un individuo dotato di caratteristiche tendenzialmente anevrotiche le menti individuali si dispongono ad una nuova possibilità di allestimento e di interpretazione della realtà fin nella base più profonda della propria conformazione, allestendo uno scambio rivolto ad integrare la struttura mentale del soggetto che richiede ed accoglie una maturazione in quel tratto di esistenza; come dire che viene riallestita la capacità di assunzione dei dati che compongono l’origine della personalità di colui che si disponga ad un proprio sviluppo.

Relativamente agli studi compiuti in relazione alla remissione dei sintomi nel corso di trattamenti mediante il PAT (ossia le tematiche del Processo Anevrotico trasferite alla Psicoterapia), i risultati hanno fatto registrare un’attenuazione significativa del disagio percepito già con un numero modesto di sedute. In questa attività di variazione, un aspetto fondamentale della condizione psicologica del soggetto che richiede la relazione, è il Sistema di Protezione Mentale che ostacola qualunque assunzione, sebbene finalizzato ad un riequilibrio rivolto al proprio benessere: si tratta di condizioni estranee alla coscienza ed irraggiungibili tramite la riflessione cognitiva, per quanto approfondita. In effetti non vi sono possibilità di variazione così approfondita, a meno che non avvenga un passaggio di significati basali, tramite l’impianto di un PA a cui segue l’attenuazione del Sistema di Protezione Mentale. Naturalmente durante i PAT queste caratteristiche sono concentrate e rese particolarmente intense (Fig 1) Inserire il file: “Grafico di PAT”.

Grafico; Pat;
Grafico di Pat

Altro aspetto fondamentale implicato nel paradigma del PA riguarda certamente l’Inerzia Profonda. Secondo il paradigma anevrotico ogni esistenza contiene un progetto emotivo, a cui si rivolge destinandosi in modo continuo, esattamente come un aspetto emozionale che rappresenta la finalità emotiva dei soggetti, esattamente come una emozione da raggiungere, perseguita al di là della quotidianità. In essa sono presenti le caratteristiche predominanti che vanno ben oltre ogni cambiamento che può essere messo in atto mediante la consapevolezza.

La teoria del PA implica aspetti che sono deducibili mediante l’osservazione degli effetti che essi producono, non potendo essere osservabili in modo diretto. Come sempre questa circostanza mentale rappresenta sia un limite sia la condizione in sé presente nell’attività psichica umana.


PSICOLOGIA SOCIALE DEL PROCESSO ANEVROTICO

Affiora nel settore della psicologia sociale l’ipotesi dell’attività del Processo Anevrotico, in grado di tradurre fra gli uomini un passaggio inconsapevole quanto sconosciuto ed intenso, dotato di un equilibrio che seppur indistinto, ha permesso l’affinazione e la trasmissione delle doti di equilibrio tra gli esseri nelle varie epoche.

Nel soggetto in cui è attivo il PA, avverrebbe un passaggio di manifestazioni nel corso della normale vita relazionale in cui si svolgono scambi emotivi che hanno valenza sociale. Proprio in questa condizione il PA ha avuto un ruolo di rilevanza antropologica, provvedendo a fare in modo che nel corso delle epoche e delle vicende collettive sia stata propiziata la possibilità di attingere ad una maturazione. In essa si è verosimilmente manifestato il passaggio di una forma di equilibrio intimo mentale tra gli esseri umani.

Si tratta di una trasposizione di profonda intimità, incastonata in una capacità antropologicamente regolata e disposta, che si esprime nell’intensa e spontanea ricerca di equilibrio. È verosimile supporre che questa tendenza spontanea abbia permesso di affinare tra i soggetti le doti individuali che mutando nelle varie poche e sviluppandosi tra gli individui, permettendo il mantenimento di una capacità che si manifestava nei soggetti. Tali condizioni hanno permesso ad alcuni di dotarsi delle qualità attinte nella collettività, permettendo passaggio conservazione di attitudini e capacità affinate progressivamente. Così gli uomini possono aver ricevuto e trasmesso modalità di psichiche raffinare, che derivavano in parte dalla propria conformazione psicologica, integrata dalla relazione che consente le maturazioni successive.

È legittimo supporre che le società si siano giovate di queste possibilità, composte all’interno del comportamento umano che ne ha nascosti gli aspetti, nello svolgersi della normale vita relazionale, esprimendo la propensione rivolta ad un accrescimento.

La condizione presa in esame si dispone tramite piani di coscienza difficilmente accessibili, lambiti dalla congiunzione dei sistemi percettivi, i quali abbinandosi formano nodi di unione da cui hanno vita attività di grado di disporre linguaggi, associandosi reciprocamente con messaggi trasmessi o percepiti durante le relazioni (Fig. 2)…Inserire il file in allegato: “nodi comunicativi”. Tramite questo aspetto si crea una comunicazione implicita tra i soggtti partecipanti, che consente la modifica evolutiva della modalità ideativa del soggetto, fino a trasformarsi in modo rilevante in funzione di un equilibrio verso cui la mente tende, superando il freno che subisce nel tentativo di non infrangere il proprio funzionamento. Ad esso aspira, coinvolta in modo indipendente nella relazione con chi possiede altrettanta propensione, esprimendo in questo modo una direzione di accrescimento, nel contesto della vita sociale di cui è parte.

LO SCAMBIO SOCIALE

Dunque tra i soggetti avviene uno scambio comunicativo particolare che si distingue dalla trasmissione semantica consueta, trasferita mediante la modalità verbale o quella che si basa su messaggi non verbali. In questo caso la trasmissione di significati avviene in maniera totalmente difforme rispetto a quella ordinaria esprimendosi verso un equilibrio ed un affinamento della capacità ideativa, dotando il soggetto di una maturazione non spiegabile con le variabili nominali presenti.

Essa arriva a comporre un messaggio in grado di determinare la trasmissione di flussi emotivi altrimenti inesprimibili, non comunicabili in modo cognitivo razionale.

I parametri e le modalità di questa trasmissione differiscono da quegli consueti, tramite l’abbinamento simultanea dei messaggi nelle diverse modalità espressive. La congiunzione di questi tratti crea i nodi percettivi rivolti ai soggetti a cui è destinato il messaggio. Queste informazioni restano completamente ignote agli attori della trasmissione. I nodi comunicativi procedono in progressione consecutiva che va dal messaggio espresso nelle modalità percepibili in modo visivo oppure uditivo prodotto da chi lo emette e percepito da chi lo riceve. Il risultato sarebbe la creazione di un vero e proprio sistema comunicativo parallelo, recepito con altrettanta immediatezza dal soggetto che ne riceve il senso.

Verosimilmente accade in questo modo che il Processo Anevrotico esprime direttamente una condizione rivolta ad una condizione di equilibrio spontaneo, che passa in questo modo da un soggetto all’altro senza usufruire di messaggi cognitivi nei quali si disperderebbe il senso di un significato primordiale.

Tramite questa condotta indipendente da percezione, l’individuo che si dispone ad una attività mentale può arrivare a variare la propria risposta emotiva che lo aveva strutturato, da cui derivano le caratteristiche stato di personalità, da cui deriva la percezione e reazione alla realtà. Nella società si sviluppa la rete di relazioni in cui agisce una capacità autoregolativa che determina un accrescimento individuale, da cui ne deriva uno collettivo. L’immagine è quella di una tendenza verso l’equilibrio in grado di determinare progressi individuali e quegli collettivi.

CONCLUSIONI

Vengono esposte le condizioni in cui il Processo Anevrotico si esprime spontaneamente nella società e riesce ad influire sulle capacità ideative degli individui e della condizione collettiva. Nel soggetto il PA si esprime naturalmente ed è da questa condizione spontanea che sono tratte le componenti fondamentali da cui si è arrivati alla sintesi del Processo Anevrotico Terapeutico (PAT) utilizzabile nella clinica psicologica.

BIBLIOGRAFIA

-Anolli L. (2012). Psicologia della comunicazione. Bologna: Il Mulino.

-Asher J.E., Aitken M. R. F., Farooqui N., Kurmani S., Baron-Cohen S. (2006). Diagnosing and Phenotyping Visual Synaesthesia: A Preliminary Evaluation if the Revisied Test of Genuineness (TOG-R), Cortex (42-2).

-Baron-Cohen S., Wyke, M., Zinnie, C. (1996). Is There a Normal Phase of Synaesthesia in Development? Psyche (2-27).

-Bechara A., Damasio A., (2005). The somatic marker hypothesis: A neural theory of economic decision, inBGames and Economic Behavior, 52, n. 2, pp. 336–372.

-Benedetto L., Ingrassia, M. (2010). Parenting: Psicologia dei legami genitoriali. Ed. Carocci. XIX.

-Basule G. (2001). Le parole della mente. Relazioni semantiche e struttura del lessico. Milano: Franco Angeli. Beeli G., Esslen, M., Jancke, I. (2005). Synaesthesia: When Coloured Sound Taste Sweet, Nature (434,38).

-Boucsein W. (1992). Electrodermal Activity. New York: Plenum Press.

-Ceccarelli G. (1997). Elementi di epistemologia e di metodologia della psicologia. Urbino: Ed. Quattroventi.

-Cerani G. (1997). Dal sincretico al sinestetico: le metafore del sensibile, in Grandi (1997).

-Cozolino L. (2006).The Neuroscience of humanrelathionship, New York: W. W.

-Damasio A., 2010, Self Comes to Mind: Constructing the Conscious Brain. New York: Pantheon (tr. it. Il sé viene alla mente. La costruzione del cervello cosciente. Milano: Adelphi, 2013).

-Di Prospero A. (1999). Introduzione al Solipsismo logico. Roma: Ed. Italica.

-Giordano M. (2011). I riduzionismi anti-conoscitivi e anti-scientifici. Milano:Franco Angeli.

-Grazzani Gavazzi, I. (2014). Psicologia dello sviluppo emotivo. Bologna: Il Mulino.

-Liotti G. (1994). La dimensione interpersonale della coscienza. Roma: Ed. Carocci.

-Lavazza A., Sartori G., 2011, Neuroetica. Bologna: Il Mulino.

-Liotti G., Farina B. (2011). Sviluppi traumatici. Eziopatogenesi, clinica e terapia della dimensione dissociativa. Milano: Raffaello Cortina Editore.

-Kohut H. (2007). Potere coraggio e narcisismo: psicologia e scienze umane. Milano: Fabbri Editori.

-Maltese A. (2008). Sviluppo e individualità: Complesità di una relazione. Milano: Carlo Amore Editore.

-Mecarelli O. (2010). Manuale teorico pratico di eletroencefalografia. Bologna: Adis International.

-Norcros J. C. (2012). Quando la relazione psicoterapeutica funziona. Roma: Sovera Edizioni.

-Panksepp J., Biven L. (2012). The Archeology of Mind. Neuroevolutionary Origins Of Human Emotions, New York, W.W. Norton & Company (tr. it. Archeologia della mente. Origini neuroevolutive delle emozioni umane. Milano: Raffaello Cortina Editore, 2014).

-Pinzani L. (2013). La dinamica delle emozioni. Romano editore. Firenze.

-Pinzani L. (2014).XXII congresso SIPF, 27-29 settembre. PSTR. Risultati elettroencefalografici della Psicoterapia Anevrotica.

-Pinzani L. (2017) 23 dicembre. Rilevazione di Condizioni Psicofisiologiche di Resistenza Elettrodermica Durante le Sedute di Psicoterapia Dinamica PAT. neuroscienze. net .

-Pinzani L. (2018) 15 gennaio. Analisi di utilizzo del parametro GSR nella Valutazone Clinica di Condizioni Emotive. neuroscienze. net .

-Pinzani L. (2018) 18 giugno. La comunicazione che cura la Mente. neuroscienze. net .

-Pinzani L. (2019). Il Processo Anevrotico in Psicoterapia. Alpes Italia Editore. Roma.

-Siegel D. (2001). La mente relazionale. Milano: Raffaello Cortina Editore.

-Stemberg R. G. (2000). Psicologia cognitiva. Padova: Piccin.

-Tonfoni G. [1991], Sistemi Cognitivi Complessi. Treviso: Pagus, 1991.

-Villamira M. A. (1995). Aspetti metodologici della ricerca: La formulazione dell’ipotesi e la misurazione in psicologia. Cooperativa Libraria I.U.L.M.

-Villamira M. A., Bracco F. (2009). Comunicare: elementi della psicologia della comunicazione. Milano: Franco Angeli.

-Zerbetto, R. (2007). Fondamenti comuni e diversità di approccio in psicoterapia. Milano: Franco Angeli. Waldrop M. M. [1992], Complessità. Torino: Instar Libri, 1996.

Picture of Loris Pinzani

Loris Pinzani

Aggiungi commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.