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Processo Anevrotico Terapeutico

Considerazione nell’ambito del Processo Anevrotico in Psicoterapia (PAT)

ASPETTI DELLA CONSAPEVOLEZZA NEL PROCESSO ANEVROTICO (PAT)

Piani di coscienza nella psicoterapia del Processo Anevrotico

A distanza di tempo dall’inizio dello studio del Processo Anevrotico riguardo al disagio psichico ne vengono tratte le considerazioni che risultano dall’utilizzo terapeutico.

Loris Pinzani*

*Psicologo, specialista in psicoterapia.

Keywords: Processo Anevrotico, Processo Anevrotico Terapeutico (PAT), Conduttanza Cutanea, Tendenza Anevrotica, Insight, Piano α,Sistema di Difesa Mentale, Inerzia Profonda.

ABSTRACT

Sono prese in considerazione le circostanze relative al Processo Anevrotico nel corso di una relazione clinica. Gli studi hanno a suo tempo proposto l’esistenza di una comunicazione dovuta a particolari abbinamenti tra i vari canali comunicativi verbali e non verbali. Nell’ipotesi maturata tale modalità di trasmissione di significati appare in grado di rappresentare un vero e proprio passaggio di concetti tra i partecipanti ad una relazione. Lo scopo è quello di promuovere una variazione nella condizione psichica che richiede un apporto di equilibrio.
In seguito agli studi condotti ed all’esperienza clinica maturata negli ultimi periodi, siamo in grado di tracciare una prima traccia di attività del Processo Anevrotico stesso. Lo studio in oggetto non riporta ulteriori dati di ricerca ma piuttosto considerazioni successive alla ricerca effettuata, corroborata dalle esperienze dell’ultimo periodo. I dati portano sempre più a supporre la presenza di un piano di coscienza di cui avvenga sia la formazione di una struttura di personalità sia il possibile riallestimento della stessa. Sono auspicati ulteriori sviluppi dell’indagini per individuare con maggiore chiarezza gli aspetti delle ipotesi introdotte, che espongono prospettive terapeutiche ed epistemologiche di rilievo. L’entità dell’argomento richiede approfondimenti successivi, dal momento che se, come sembra possibile, fosse individuata una capacità di trasmissione della natura ipotizzata, ciò comporterebbe la presenza di uno straordinario settore di indagine.

ABSTRACT

The circumstances relating to the Anevrotic Process during a one are taken into consideration clinical report. Studies have at the time proposed the existence of a communication due to particular combinations between the various verbal and non-verbal communication channels. In the hypothesis matured this mode of transmission of meanings appears capable of representing a real one passing of concepts between the participants in a relationship. The purpose is to promote a variation in the psychic condition that requires a contribution of balance.
Following the studies conducted and the clinical experience gained in recent periods, we are able to trace a first trace of the activity of the Anevrotic Process itself. The study in question does not reports further research data but rather considerations subsequent to the research carried out, corroborated by the experiences of the last period. The data leads more and more to suppose the presence of a plane of consciousness in which both the formation of a personality structure and the possible occur rearrangement of the same. Further developments of the investigation are hoped to identify with greater clarity in the aspects of the hypotheses introduced, which expose therapeutic perspectives and epistemological features. The extent of the subject requires subsequent further investigation, from moment that if, as it seems possible, a transmission capacity of nature was identified hypothesized, this would involve the presence of an extraordinary sector of investigation.

 

INTRODUZIONE

Quasi due anni fa sono stati resi noti e pubblicati su neuroscienze.net ( https://www.psicolab.net/identificazione-del-tracollo-anevrotico-nella-psicoterapia/ ) i risultati di una condizione sperimentale rivolta a stabilire la presenza di una intensa condizione di arousal, reperita nel corso della psicoterapia che da rilievo all’impostazione denominata Processo Anevrotico. Alcuni anni prima era stata ipotizzata la presenza di piani di coscienza dotati di particolari caratteristiche nella formazione della struttura psichica interiore dell’individuo. In essa avverrebbe sia la formazione che l’eventuale ristrutturazione del sistema di personalità che provvede all’assunzione ed alla elaborazione della realtà individuoale percepita.
Nel presente intervento vengono messi in evidenza i parametri di valutazione che sono emersi nella pratica clinica quotidiana del Processo Anevrotico Terapeutico (PAT).

In particolare nei suddetti interventi, viene concentrata l’attenzione sulla registrazione del parametro GSR di sudorazione rilevata sulle dita della mano, che si rivela in grado di riportare una variazione dell’attivazione del soggetto nel corso del colloquio clinico, ma più importante di questo è l’aspetto l’insieme delle variazioni concomitanti con l’impostazione del Processo Anevrotico Terapeutico nel suo insieme.
Negli interventi menzionati sono stati considerati i dati di sudorazione da cui derivano le misure dei parametri GSR T e GSR F, ossia misure ben note ed utilizzate da molti anni, che risultano in relazione alla condizione emotiva.
I dati mostrano la correlazione tra una variazione immediata dei valori a seguito di fasi di particolare intensità ed una successiva, graduale remissione dei sintomi nel prosieguo della psicoterapia PAT. Tale variazione ha il nome di Tracollo Anevrotico (TA) (vedi Tab. A). In particolare si ipotizza che la variazione repentina dei parametri sia dovuta a sua volta a caratteristiche della psicoterapia PAT che promuove un’attivazione del Sistema Nervoso Autonomo. Tale variazione è stata descritta e misurata nelle sue caratteristiche valoriali, messe in atto dal Sistema Nervoso utonomo stesso, che provvede ad una risposta totalmente personale rispetto alla percezione della realtà.
Dunque, tramite una registrazione psicofisiologica sostanzialmente semplice e nota nelle sue caratteristiche psicofisiche e tecniche, si riesce a risalire alla forma condizione che l’individuo assume nel prendere coscienza della propria condizione psichica profonda. Si tratta di una forma di Inside inapparente e sconosciuta all’individuo in cui avviene, di cui sono stati individuati i parametri che hanno reso possibile in una elevata percentuale dei circa cinquanta soggetti campionari una remissione dei sintomi statisticamente significativa.

 

MATERIALI E METODI

I valori relativi al decremento definito Tracollo Anevrotico sono stati analizzati nel campione di studio, in varie sedute e ne sono stati elaborati i dati ( https://www.psicolab.net/psicofisiologia-insight/ ).
Nel corso della psicoterapia, per mezzo della rilevazione con opportuni sensori della resistenza alla conduttanza elettrica dell’epidermide (conduttanza cutanea) della mano, vengono registrate le variazioni di emissione di sudore, relativa alla risposta psichica del soggetto. Le caratteristiche valoriali del tracciato relativo alla misurazione delle variabili sono riportate di seguito (Tab. A).

Dati identificativi del Tracollo Anevrotico TA:
-Il Tracollo Anevrotico, TA, si esprime nella registrazione delle variabili GSR T e GSR F, in un ambito di valori compresi tra da 42.3 a 370 KOhm, con variazioni riportate di seguito.
-Il Tracollo Anevrotico interviene in un tempo minore o uguale a 9 secondi continuativi senza interruzione di decremento dei valori per un tempo maggiore di 3/10 di secondo. Costituisce eccezione il fatto che il decremento nell’insieme dei 18 secondi successivi arrivi ad essere il 47,5% del valore iniziale.
-Il decremento della Resistenza elettrodermica è maggiore uguale a 27,6% del valore iniziale.
-Al di sotto dei 67,3 KOhm e tra i 370 e di 770 KOhm, il decremento minimo diminuisce del 1,3% ogni 90 KOhm rispetto al 27,6% iniziali.
-Tra i 770 ed i 1270 KOhm, la percentuale di decremento che stabilisce il tracollo diminuisce del 1,5% ogni 100 KOhm rispetto ai 27,6%.
-Ogni decremento maggiore uguale al 30% del valore iniziale diminuisce del 1,46% il valore della percentuale di tracollo rispetto alla quantità di riferimento
-Nel caso che la variabilità totale dei venti minuti il tracciato all’interno dei quali si trova il tracollo, sia minore uguale a 87 KOhm, la soglia di tracollo diminuisce di 1,2% rispetto al valore di riferimento, tuttavia il presente aspetto non è cumulabile.
Il valore GSR F più elevato corrispondente al tempo di tracollo deve essere maggiore al GSR F medio della stessa porzione di tempo.
Tab. A

LA RILEVAZIONE DEI TRATTI PAT ED I PIANI DI COSCIENZA

Negli studi si ottengono tracciati con riferimenti valoriali, in cui i dati raccolti promuovono valutazioni di notevole interesse. In particolare l’elemento che appare di grande rilievo consiste nel fatto che l’attivazione chiamata Tracollo Anevrotico (TA), si rende visibile mediante registrazioni psicofisiologiche particolarmente semplici, rilevate mediante registrazione specifiche delle due variabili GSR T e GSR F; esse attestano micro variazione nell’emissione ghiandolare, dovute a condizioni totalmente spontanee in relazione ad una reattività psichica diretta ed eminentemente personale.
Questa condizione è nota ormai da molto tempo, entrando a far parte delle misurazioni conosciute. Quello che invece risulta interessante riguarda l’abbinamento con l’impostazione psichica del Processo Anevrotico.
Come è stato descritto, nelle condizioni Tracollo Anevrotico (TA) si registra un calo assolutamente repentino del valore GSR T ed una variazione intensa e significativa del valore GSR F (Fig. 1 a, 1 b); viceversa le registrazioni in assenza di TA sono prive di tali escursioni (Fig.2 a, 2b).
Dai i dati emerge che l’esposizione del tracciato di Tracollo Anevrotico TA è concomitante con una remissione dei sintomi statisticamente significativa nella misura di un miglioramento autopercepito relativo al 60% circa. Il dato è rilevante e va a letto con attenzione particolare: certamente non è il Tracollo Anevrotico che porta ad un miglioramento relativo a un inside, piuttosto si tratta di una condizione di cui esso stesso è parte, dovuta ad uno sviluppo di variazione che ha luogo in parti estremamente più approfondite dell’individuo.
Come è stato ipotizzato e messo in evidenza in diversi lavori relativi all’argomento, è verosimile immaginare che vi siano condizioni di intimità psichica estremamente rilevanti ed ancora ignote, nelle quali avviene una particolare elaborazione, le stesse ove è possibile che avvenga la comunicazione che abbiamo denominato del Piano α; ossia una profondità di pensiero tendenzialmente insondabile e protetta da una potente intrinseca inaccessibilità. Questo costituirebbe un Sistema di Difesa Mentale che tendiamo ad espugnare con l’impostazione del Processo Anevrotico.
L’insieme delle condizioni in essere spiegherebbe l’affiorare degli aspetti di insight, presente innelle condizioni terapeutiche a prescindere dalla loro impostazione essenziale.
Dunque, oltre la prova di una validità dell’impostazio anevrotica, quello che affiora dai dati sperimentali è una straordinaria presenza di piani di coscienza distanti da quegli noti o ipotizzati, di cui pare affiorare la presenza.
In essi avverrebbe il vero lavoro della mente, ove ha luogo la scelta più intima dell’individuo. È in questo ambito che si concentra gran parte dell’interesse della ricerca in corso. I piani di coscienza sono probabilmente il confine da approfondire da cui far risalire la possibilità di una introspezione tipica, indispensabile nell’uomo affinché avvenga una sua variazione nella lettura della realtà, tratto da ritenere necessario per ogni cambiamento individuale ( https://www.psicolab.net/la-condizione-attuale-della-teoria-del-processo-anevrotico-terapiutico/ ).

PAT; processo terapeutico; pinzani;
Figura 1 A – Processo anevrotico Terapeutico. Loris Pinzani
Figura 1 B - Processo anevrotico Terapeutico . Loris Pinzani
Figura 1 B – Processo anevrotico Terapeutico . Loris Pinzani

 

Fig 1a ed 1b sono relative a tracciati che presentano Tracolli Anevrotici.

grafico; processo anevrotico;
Figura 2A – Processo anevrotico Terapeutico. Loris Pinzani
teoria; processo anevrotico;
Figura 2B – Processo anevrotico Terapeutico. Loris Pinzani

Fig 2a e 2b riguardano tracciati in cui sono assenti le registrazioni di Tracolli Anevrotici.

 

ESPERIENZA DEL MODELLO ANEVROTICO

Dopo alcuni anni dall’impostazione del paradigma del PAT, appare convalidata l’ipotesi iniziale in cui si ipotizza l’esistenza di una caratteristica interiore estremamente approfondita in cui sono attivi i sistemi e le strutture individuali significative nell’insieme dell’attività mentale.
Si tratta di un vero e proprio Sistema interiore di cui si è certi, ma che risulta inarrivabile. L’impostazione della Tendenza Anevrotica è rivolta ad avere accesso alla intimità individuale, in cui si espone ogni caratteristica soggettiva. In essa si esprime la struttura di ogni individuo e della sua psicologia di base; una forma di tendenza di massima, che altrove abbiamo definito Inerzia Profonda. In questa circostanza viene creata l’immensa vastità dove prende vita l’individuo con le sue più varie e personali declinazioni.
In sostanza l’ipotesi è che la Tendenza Anevrotica disponga di un’apertura tra gli individui, permessa da una trasmissione dovuta all’abbinamento di più canali comunicativi, che da luogo all’attenuazione della tendenza rivolta a trasmettere all’interlocutore il proprio tratto di distorsione della realtà. Dunque, la Tendenza Anevrotica consiste nella capacità di attenuare tale bisogno, innato ed inderogabilmente presente nella struttura individuale.
Questo rappresenterebbe l’argomento di massima incidenza in grado di attenuare la barriera che per natura ognuno pone tra sé stesso e la possibilità di un diverso (anche se potenzialmente maggiore) equilibrio psicologico. È in questo tratto che è necessario tornare ad agire per incidere in modo approfondito della personalità dell’individuo. Con queste ipotesi, è possibile confermare l’entità della Tendenza Anevrotica e nel Sistema di Difesa Mentale che ostacola ogni mutazione del proprio sistema di impostazione psicologica, nonostante dotata di maggiore equilibrio. Nel corso della pratica clinica appare che tale condotta viene ad attenuarsi in presenza della già citata tendenza Anevrotica che permette una maggiore interazione tra i partecipanti alla relazione terapeutica, così come in ogni scambio relazionale interpersonale.

 

EFFETTI DELLA TENDENZA ANEVROTICA

In ogni caso il tratto del TA non si presenta in tutti i pazienti né tantomeno in momenti predeterminati o prevedibili, ma in una percentuale relativa a circa il 95% del campione e soprattutto, in maniera imprevedibile. Questo sta a significare che esso si presenta a prescindere dal momento e dall’atteggiamento generale del colloquio clinico. La condotta è quella di una notevole variabilità, al punto che alcuni pazienti presentano il TA più volte in ogni seduta, a differenza di altri in cui non viene mai rilevato.

Tale condizione apparentemente priva di significato, risulta invece coerente con questa profondità dell’attività mentale che riguarda aspetti inapparenti da un punto di vista razionale e scollegata da qualunque aspetto cognitivo. Dunque non si tratta di una circostanza che avvenga con certezza né di una condizione che risolva la natura del problema, ma piuttosto di una manifestazione che prova un approfondimento rilevante, i quale a sua volta facilita la remissione del patimento. Oltre questo, il TA appare presentarsi non necessariamente nella condizione di grande intensità ed intenso coinvolgimento durante l’esposizione di tratti della vicenda di vita del soggetto, ma piuttosto in condizioni spesso totalmente insospettabili e decontestualizzate, che non farebbero presagire l’avvento di una circostanza così significativa. Tale connotazione porta a supporre che ancora una volta la presenza di condizioni di attività disgiunte dalla consapevolezza e da qualunque prevedibilità.
In effetti paradossalmente proprio questo appare essere il dato di maggiore rilevanza a conferma di quello che è stato ipotizzato: non viene evidenziata una logica consapevole che lasci prevedere o che spieghi l’insorgere del TA, a testimonianza una rielaborazione almeno parzialmente inconsapevole della realtà percepita. Pare che a questo livello la comunicazione terapeutica si distanzi da una logica razionale e si colleghi ad aspetti distanti da quegli cognitivi dovuti ad una riflessione di cui il soggetto sappia dar conto e della quale possa riferire tanto a sé stesso che al suo interlocutore; come se le condizioni di ideazione fossero scollegate da un tratto di ragionamento che preceda e motivi un cambiamento cosciente della propria condizione mentale.
In tuttto questo è legittimo supporre che la variazione sia legata alla Tendenza Anevrotica che distingue l’analisi in oggetto.

 

CONCLUSIONI

Nel presente lavoro non vengono riportati i risultati numerici di un paradigma psichico oppure la relativa analisi sperimentale delle rilevazioni, ma piuttosto le considerazioni che scaturiscono a seguito di dati statistici precedenti valutati dopo alcuni anni di attività clinica dovuta all’impostazione anevrotica.
Certamente si tratta di un ambito di studio reso complesso dovuta ad una difficoltà inevitabile nel metodo sperimentale, che espone le proprie difficoltà nell’indagine in oggetto.
Si apre uno scenario significativo e certamente nuovo. Sia nell’attività clinica che nella ricerca, appare un quadro in cui è legittimo supporre vi sia una condizione individuale estremamente approfondita nella quale avviene una elaborazione particolarmente intima, così come è stato più volte proposto nella storia della psicologia stessa. Aspetto che costituisce invece una novità particolare, è il fatto che l’accesso questa entità avverrebbe in modo facilitato tramite il Processo Anevrotico stesso. Ci troviamo di fronte a qualcosa di inaspettato, che consiste nella capacità di accedere ad una comunicazione primaria e basale, con possibilità di esplorare e favorire la mutazione dell’impostazione soggettiva. Quelle che sono ipotesi ed intense speranze attendono una convalida di studio che suscitano aspettative.
Sono attualmente in corso studi rivolti ed approfondire ed eventualmente incrementare le funzioni del Processo Anevrotico al fine di arrivare alla maggiore esposizione delle caratteristiche. I risultati saranno determinanti per individuare gli aspetti e le attività della Tendenza Anevrotica, ad oggi solo intravista, in cui l’aspetto di rilievo riguarda il fatto che con questo termine si intende la capacità di eludere il bisogno innato di propagare le proprie distorsioni nell’interpretazione della realtà, dunque essere disinteressato rispetto alla propagazione della propria condizione nevrotica che in varia misura è comunque presente. Certamente la complessità dell’argomento non consente una visione univoca e priva di dubbi che dovranno essere chiariti con ampie analisi successive.
In sostanza sono da indagare con maggiore la presenza di condizioni di coscienza in grado di promuovere la remissione dei sintomi del disagio. Essi appaioni dovute alla maturazione soggettiva di una condizione psichica di grande portata, da approfondire allo scopo di evincerne aspetti a tutt’oggi poco conosciuti, se non ignoti, in cui si ha la sensazione di un’ambito dotato di capacità estese, quanto inesplorate. I risultati ottenuti fanno sperare nei prossimi da perseguire. L’uomo ha diritto ad individuare il proprio equilibrio, ma certo appare che la Tendenza Anevrotica dell’interlocutore abbia incidenza nella capacità di incidere profondamente nella relazione.

 

Loris Pinzani
https://www.loris-pinzani.it/

Loris Pinzani vive a Firenze dove si è laureato e specializzato in psicologia clinica. Ha impostato un intenso lavoro di ricerca usufruendo di specialisti nei vari settori disciplinari. Appassionato di letteratura, ha vinto il fiorino d’argento con “La via di fuga” un romanzo a sfondo psicologico; ha pubblicato monografie a carattere scientifico e psicologico, sulla base di una intensa attività di ricerca in psicoterapia.

 

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