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Cultura

Psicologia Cognitiva e delle Potenzialità come disciplina del benessere

L’Evoluzione del Concetto di Salute

In salute è ritenuto l’individuo in pieno stato di funzionalità biologica, psicologica e sociale. Generalmente si crede che una persona, a prescindere dal fatto che sia un bambino o un adulto, stia bene in assenza di una disfunzione fisica o psichica. In realtà i paradigmi della salute ossia il modo di intendere la salute è venuto col tempo a cambiare in modo considerevole. Dall´assenza della disabilità fisico-funzionale a quella psichica del modello biomedico, all’assenza delle disfunzioni comportamentali e delle relazioni sociali del modello biopsicosociale alle life skills proposte dall´Organizzazione mondiale della sanità (OMS), colui che oltre uno stato di salute generale vive un pieno stato di salute oggi è colui che è nelle condizioni di potersi affermare nel proprio ambiente di vita, realizzarsi e raggiungere la possibilità di esercitare ed esprimere proprie massime potenzialità.

Competenze Cognitive e Intelligenze Multiple

La vita frenetica, le esigenze di una società interconnessa, della comunicazione e della velocità delle informazioni richiedono più o meno consapevolmente all´individuo di rispondere costantemente con lo sviluppo di nuove necessità e obiettivi da raggiungere per vivere al meglio.

Oggi quanto mai nella storia si ha l’esigenza di acquisire, stimolare, promuovere e mettere in campo elevate competenze personali.

Le competenze cognitive e di pensiero iniziano a entrare nel mondo nella pedagogia della prima infanzia. Il professore Howard Gardner, docente di psicologia presso Harvard propone una seria delle intelligenze multiple. Siamo oggi nella possibilità di interpretare l’intelligenza come un fatto estremamente individuale. Non esisterebbe cosi più un individuo intelligente o meno, come precedentemente teorizzato dalle teorie uni fattoriali dell’intelligenza, secondo le quali l’intelligenza sarebbe un fenomeno unico e direttamente correlato alle capacità logico deduttive, mnemoniche o generalmente legate alle capacità di prestazione nell’esecuzione del compito come del calcolo o delle abilità d’apprendimento della lingua. L’intelligenza è anche un fatto fisico, di capacità di movimento e di abilità socio relazionali, di empatia cosi come di comprensione dei fenomeni naturali.
Un training della cognizione necessita di entrare nel mondo del gioco del bambino, essere osservato e proposto in modo consapevole durante le attività del bambino nella scuola. I disturbi specifici dell’apprendimento possono in alcuni casi essere individuati da segni precoci a esordio in età prescolare. È inoltre possibile intervenire nel potenziare abilità d’apprendimento che servono da strumenti di compensazione del probabile futuro disturbo dell’apprendimento. In età adulta il training della cognizione risulta essere un esercizio protettivo delle facoltà di pensiero e della capacità mnestiche oltre che per la fluidità di ragionamento. Risulta fondamentale promuovere abilità metacognitive tanto nei bambini quanto negli adulti, in quanto la capacità di riflettere sul proprio apprendimento e l’apprendimento delle strategie non è altro che “apprendere ad apprendere”, ossia l’acquisizione di uno strumento ripetibile e inestimabile. Sono competenze queste che durano tutto l´arco dello sviluppo della persona.

Le competenze cognitive e di pensiero iniziano a entrare nel mondo nella pedagogia della prima infanzia. Il professore Howard Gardner, docente di psicologia presso Harvard propone una seria delle intelligenze multiple. Siamo oggi nella possibilità di interpretare l’intelligenza come un fatto estremamente individuale. Non esisterebbe cosi più un individuo intelligente o meno, come precedentemente teorizzato dalle teorie uni fattoriali dell’intelligenza, secondo le quali l’intelligenza sarebbe un fenomeno unico e direttamente correlato alle capacità logico deduttive, mnemoniche o generalmente legate alle capacità di prestazione nell’esecuzione del compito come del calcolo o delle abilità d’apprendimento della lingua. L’intelligenza è anche un fatto fisico, di capacità di movimento e di abilità socio relazionali, di empatia cosi come di comprensione dei fenomeni naturali.
Un training della cognizione necessita di entrare nel mondo del gioco del bambino, essere osservato e proposto in modo consapevole durante le attività del bambino nella scuola. I disturbi specifici dell’apprendimento possono in alcuni casi essere individuati da segni precoci a esordio in età prescolare. È inoltre possibile intervenire nel potenziare abilità d’apprendimento che servono da strumenti di compensazione del probabile futuro disturbo dell’apprendimento. In età adulta il training della cognizione risulta essere un esercizio protettivo delle facoltà di pensiero e della capacità mnestiche oltre che per la fluidità di ragionamento. Risulta fondamentale promuovere abilità metacognitive tanto nei bambini quanto negli adulti, in quanto la capacità di riflettere sul proprio apprendimento e l’apprendimento delle strategie non è altro che “apprendere ad apprendere”, ossia l’acquisizione di uno strumento ripetibile e inestimabile. Sono competenze queste che durano tutto l´arco dello sviluppo della persona.

Intelligenza Emotiva e Sviluppo Psico-Fisico

L’intelligenza emotiva e sociale è l’insieme delle competenze di comprensione gestione e autoregolazione delle emozioni che assieme alla capacità di entrare in relazione con gli altri e il sistema sociale rende gli individui capaci di rapportarti in modo sano ed equilibrato con se stessi e con gli altri. Le potenzialità emotive nascono col nascere dell’individuo e si rafforzano attraverso i rapporti coi genitori, con la famiglia, con i pari e con il sistema sociale prossimale. Le emozioni proprie si imparano, si impara a riconoscerle in se stessi e sugli altri attraverso il confronto e il vissuto.

Lo sviluppo psico fisico individuale non beneficia solo dell’interesse scientifico nella prima infanzia ma il concetto di sviluppo si estende attualmente a tutto l’arco della vita. Parliamo di periodi di vita più che di sviluppo, proprio per allontanare discipline come la psicologia dello sviluppo o le scienze dell’educazione da una visione dello sviluppo prettamente confinata al periodo infantile.
Il benessere di cui si accennava a inizio articolo viene particolarmente studiato e promosso dalla psicologia in termini di sviluppo e di crescita dell´individuo. Esiste il benessere e la funzionalità massima del bambino durante la prima infanzia, quella del ragazzo in adolescenza, quella dell´adulto cosi come dell’anziano. La psicologia cognitiva studia le potenzialità mentali e cognitive nel bambino quanto dell’anziano. La pedagogia diviene scienze dei processi educativi e formativi continui, proprio per indicare quanto a imparare non si smetta mai.
Delle difficoltà, dei ritardi rispetto alle medie degli altri bambini o altri coetanei, dei disturbi e delle disabilità nello sviluppo, da quello motorio linguistico, cognitivo, socio-emotivo  e relazionale, sino all’inserimento del giovane adulto nel mondo del lavoro, sino alla formazione della coppia e della famiglia o l’adattamento socio emotivo dell’anziano al proprio periodo di vita sono temi trattati tanto dalla psicologia, con particolare riferimento alla psicologia dello sviluppo, cognitiva e clinica quanto la pedagogia.
La psicologia cognitiva come psicologia positiva e delle della salute riflette inoltre sulle possibilità d’espressione massima delle potenzialità e dei talenti individuali oltre che del mantenimento della salute e del benessere individuale.
In definitiva parliamo oggi di una psicologia avanzata nello spettro delle sue competenze e delle sue applicazioni, con la sua specialistica cognitiva come principale via della spiegazione del funzionamento biologico, neurologico emotivo e psichico dell’essere umano, oltre che di una pedagogia sempre più specializzata e consapevole dei motivi biologici e neurologici dietro lo sviluppo, i processi educativi, la trasformazione del bambino in adulto. Parliamo quindi di una psicologia e di una pedagogia cognitiva applicata.

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Roberto Scaffia

Educatore comportamentale infantile. Specializzato in terapia dei processi cognitivi e dell’apprendimento. Terapeuta per il benessere emotivo e la prevenzione dello stress. Specialista per l’inclusione e la prevenzione dello stress a scuola. Consulente psicologico e docente di psicologia a Stoccarda. Specializzando in psicologia cognitiva e comportamentale applicata.

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