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Salute

Intestino Neurogeno e Sclerosi Multipla

In un recente articolo pubblicato su questo sito, esordivo affermando:
Dall’ultima volta che scrissi qui, qualcosa è cambiato: è cambiata “la mia Sclerosi Multipla”.
In molti mi hanno chiesto in questi mesi quali siano stati i cambiamenti riscontrati nel decorso della mia Sclerosi Multipla nel decennio di riferimento. Inoltre, a margine di un convegno dell’AISM , “ FUNZIONARE BENE OVUNQUE Sclerosi Multipla e sistema digerente: alimentazione e digestione” a cui ho partecipato come relatore sul tema dell’intestino neurogeno:


ho potuto costatare quanti di noi, malati di SM, sentano personale interesse nell’approfondire le conoscenze per un disturbo spesso sottaciuto riscontrabile come sintomo in circa l’80% dei diagnosticati.
E’ noto a tutti i neurologi:
• Sintomi minzionali presenti nell’80% dei pazienti
• Nel 40% già nei primi 3 anni di storia
• All’esordio 2-15% casi
• Permanenti e invalidanti nel 50%
Miller, 1965; Bradley, 1978; Betts, 1993
Vescica neurogena – 80%
Intestino neurogeno – 80 %
Essendo io stesso colpito da tale disturbo, ho approfondito i miei studi in tal senso, giungendo per primo a dare la definizione di “intestino neurogeno”, mi rendo conto di quanto sia importante per un malato il benessere del tratto gastro-intestinale per migliorare la qualità della vita . E’ necessario che sintomi inerenti eventuali disfunzioni dell’ apparato digerente siano considerati dai neurologi sin dalla diagnosi ( è doveroso studiare il completo quadro clinico) e correlati alla SM per renderne consapevole il paziente e permettere di trattare adeguatamente l’intestino neurogeno nella sua peculiarità.
Recentemente sul sito dell’AISM ( e altri siti di SM) sono apparsi interventi e articoli relativi ai sintomi dell’intestino neurogeno, a sostegno dell’importanza che tale argomento riveste per i malati di SM.
Compito della ricerca è conoscere, valutare e affrontare la relazione tra Dismotilità Gastrointestinale e Sclerosi Multipla e la sua influenza sul decorso della malattia cronica.
Come funziona la digestione?
Alimentarsi è uno dei principali istinti dell’uomo finalizzato a mantenere vitali tutti gli organi e le funzioni del corpo. Si capisce dunque quanto sia importante avere un apparato digerente ben funzionante affinché tutte le sostanze nutritive utili vengano assorbite, per arrivare poi al sangue e da esso trasportate in ogni cellula dell’organismo.
La funzione digestiva. La maggior parte degli alimenti che l’uomo mangia è trasformata in composti semplici affinché possano giungere, attraverso il sangue, alle cellule del corpo e qui essere assorbite per produrre energia utile alle molteplici funzioni vitali. La responsabile principale di questo processo è la funzione digestiva caratterizzata da molti organi che, insieme, formano l’apparato digerente – essi sono:
Bocca ed Esofago
La bocca quando riceve gli alimenti riduce il loro volume masticando e con la saliva, sostanza che contiene l’enzima emilasi utile a scomporre il cibo in costituenti detti di base (proteine – zuccheri – grassi). Con la deglutizione il “bolo” alimentare passa nell’esofago che lo spinge nello stomaco attraverso una sorta di valvola chiamata cardias. Questa valvola si apre verso lo stomaco impedendo in genere la risalita sia del cibo sia dei succhi gastrici;
Stomaco
In quest’organo il cibo subisce l’azione dei succhi gastrici principalmente costituiti da acido cloridrico, atti a demolire soprattutto le proteine e rendere assorbibili alcuni minerali, tra cui il ferro;
Intestino
Attraverso un’altra valvola, il piloro, il cibo entra nel primo tratto intestinale, il duodeno, dove è sottoposto all’azione dei succhi pancreatici e della bile. Dopo il duodeno c’è poi il lungo tratto dell’intestino tenue (circa 6 metri) dove avviene gran parte dell’assorbimento delle sostanze nutritive; infine si trova il colon (o intestino crasso), dove vengono assorbiti l’acqua e i minerali e dove segue l’eliminazione dei prodotti di scarto (feci);
Bile
Proveniente dal fegato (o dalla cistifellea dove si accumula) la bile è un composto indispensabile all’assorbimento del colesterolo e delle vitamine;
Succo Pancreatico
Secreto dal pancreas, il succo pancreatico è ricco di enzimi (lipasi, amilasi), sostanze utili alla digestione di grassi, proteine e zuccheri.
Tratto da: mybestlife.com
La compromissione funzionale della peristalsi dello stomaco è una grave condizione medica conosciuta come disturbi della motilità gastrica.
Innescata dall’incapacità dei muscoli dello stomaco di incanalare adeguatamente cibo attraverso la parte inferiore del (GI) del tratto gastrointestinale,l’alterazione della motilità gastrica può indurre una varietà di sintomi e complicazioni.
Negli individui con disturbi della motilità gastrica, nota anche come gastroparesi, spesso si verifica la perdita involontaria di peso e malnutrizione. Soggetti sintomatici possono essere diagnosticati con malattia da reflusso gastroesofageo (GERD), che si caratterizza per l’accumulo di un eccesso di acido gastrico nello stomaco a causa della digestione diminuita.
L’incapacità dello stomaco ad elaborare completamente l’alimento che contiene, comunemente provoca distensione addominale e pronunciate oscillazioni della glicemia. Inoltre, la presenza a lungo termine di particelle di cibo non digerito nello stomaco possono contribuire ad uno squilibrio dei batteri aumentando il rischio individuale per ulteriori complicazioni, compresa l’infezione.
Il medico, visitando un paziente con questo disturbo potrebbe diagnosticare:
● Ipotonia esofagea (Dysphagia)
● Ritardo del transito esofagèo
● Ridotta funzione del pacemaker gastrico
● Ritardato svuotamento gastrico
● Ridotta attività peristaltica, contrazioni disordinate
● Ritardo dello svuotamento del cieco e del colon ascendente
● Disbiosi intestinale
● Dissinergia del pavimento pelvico
● Disfunzione dello sfintere anale interno
Come affermato in precedenza, un adeguato trattamento medico è indispensabile nei confronti di pazienti affetti da Intestino Neurogeno e Sclerosi Multipla.
Il collegamento tra intestino e cervello è stretto, nell’intestino troviamo una rete nervosa con oltre cento milioni di neuroni. Il Sistema Nervoso Enterico non si limita solo a ricevere comandi dal cervello, ma ne invia a sua volta. Da questo dialogo scaturiscono effetti significativi sulla salute e sull’umore. Ciò che la scienza ha battezzato come secondo cervello non è semplicemente un «mucchio» di neuroni per servire l’intestino, ma è una sorta di chiave che regola stress, ansia e tensione. Il nostro secondo cervello, quindi, svolge «importanti funzioni che si riflettono sull’intero organismo». Ne è convinto Prof. Michael D. Gershon, esperto di anatomia e biologia cellulare della Columbia University, che ha presentato il 24 maggio 2004 a Milano la sua «teoria dei due cervelli».
«La teoria dei due cervelli poggia su solide basi scientifiche – spiega l’esperto americano – Basti pensare che l’intestino, pur avendo solo un decimo dei neuroni del cervello, lavora in modo autonomo, aiuta a fissare i ricordi legati alle emozioni e ha un ruolo fondamentale nel segnalare gioia e dolore. In sostanza, l’intestino è la sede di un secondo cervello vero e proprio e non a caso le cellule dell’intestino – aggiunge Gershon – producono il 95% della serotonina, il neurotrasmettitore del benessere»
«A lungo l’intestino è stato considerato una struttura periferica, deputata a svolgere funzioni marginali. Ma la scoperta di attività che implicano un coordinamento a livello emozionale e immunologico ha rivoluzionato questo pensiero – spiega Umberto Solimene dell’Universitá di Milano, direttore del centro collaboratore Oms per la medicina tradizionale – Nella pancia troviamo infatti tessuto neuronale autonomo». Nel suo best seller «The Secondo Brain», il Prof Gershon presenta studi su cavie geneticamente modificate, quali hanno dimostrato l’esistenza di un asse pancia-testa. La quantità di messaggi che il cervello addominale invia a quello centrale è pari al 90% dello scambio totale. Per la maggior parte si tratta di messaggi inconsci, che percepiamo solo quando diventano segnali di allarme e scatenano reazioni di malessere.
È stato provato che nel cervello sono presenti ormoni gastroenterici (VIP, CCK). Vi sono anche i ricettori per la Colecistochinina. Sia nell’apparato gastroenetrico che nel cervello sono presenti gastrina , neurotenzina, somatostatina, motilina, serotonina, galanina ed il peptide liberante la gastrina. Il VIP (Polipeptide Intestinale Vasoattivo) è presente nei neuroni vasomotori ed è considerato co-trasmettitore dell´acetilcolina (potenzia le azioni postsinaptiche). Parte delle sostanze attualmente conosciute ed identificate come neurotrasmettitori sono anche ipotizzati come neuromodulatori.
Ci sono altri fattori, ben noti a noi medici, da tener presenti nel correlare l’intestino neurogeno e la SM:
•L´intestino umano, con i suoi 300mq di superficie è il fronte immunitario più importante, sottoposto ad un costante stimolo antigenico, quello degli alimenti ingeriti, contenendo circa l´80% delle cellule immunitarie dell’organismo. Il sistema immunitario intestinale ha la funzione di permettere l´assorbimento delle sostanze nutritizie senza che queste scatenino reazioni immunitarie dannose, discriminando tra ciò che è proprio al nostro organismo e ciò che gli è estraneo. Per questo motivo esso rappresenta uno speciale filtro che seleziona le sostanze compatibili e quelle incompatibili.
•La perdita di mielina, tipica della SM, non interrompe la conduzione, la rallenta soltanto, la velocità di conduzione dipende anche da altro (neurotrasmettitori!)
Disturbi gastrointestinali sono stati segnalati già nel 1817 da Sir James Parkinson nella descrizione originaria della malattia (con caratteristiche affini alla SM) che da lui prende il nome “Essay of the shaking palsy”, più recentemente è stato persino ipotizzato che in alcuni pazienti la stipsi possa rappresentare un sintomo precoce di essa . La gravità dei disturbi sembra direttamente correlata allo stadio e alla durata della malattia, suggerendo che essi siano parte integrante della sua storia. I disturbi correlati alla funzione dei muscoli scheletrici (deglutizione, evacuazione) trovano una spiegazione fisiopatologica nelle alterazioni responsabili del Morbo di Parkinson e presentano alcune caratteristiche proprie della sindrome neurologica quali la fluttuazione durante i periodi on e off, la correlazione con la gravità dello stadio di malattia. Tale analisi può ritenersi valida anche per la Sclerosi Multipla?
Che si tratti solo di budella o “secondo cervello”, io so di non sapere (da Platone, Apologia di Socrate). So che nella vita di tutti i giorni combattiamo costantemente un nemico molto agguerrito: lo STRESS. Da tempo è nota la relazione fra stress e sclerosi multipla, nel senso che esso influisce negativamente sul decorso della malattia. Il primo sintomo di un corpo stressato è nella difficoltà di digestione, questo si aggiunge a quanto già detto nel sottolineare l’importanza di affrontare adeguatamente i sintomi dell’intestino neurogeno in pazienti affetti da SM.
Come è cambiata “la mia Sclerosi Multipla”?
Rispondo: in questi ultimi anni ho trovato come affrontare e risolvere il problema dell’intestino neurogeno e posso affermare che la mia Sclerosi Multipla e quindi la mia stessa vita è migliorata.
Come ricercatore vorrei potere proseguire gli studi sull’importante sintomo dell’intestino neurogeno nella SM, per estendere a tutti quanti ne soffrono i benefici delle mie scoperte.
Gradirei che questo mio desidero fosse condiviso e perseguito con il vostro sostegno. Da 10 anni scrivo, partecipo a convegni, ripetendo che la Dismotilità Gastro-Intestinale fa parte del quadro della Sclerosi Multipla,non e’ bastato. Sembra sia necessario che qualcuno più “importante” di me ne scriva e ne parli, ed un giorno “l’intestino neurogeno” farà parte del protocollo SM insieme alla “vescica neurogena”. Non è successo ancora. Aspetterò!
“È una cosa terribile per un uomo scoprire improvvisamente che per tutta la vita egli non ha detto altro che la verità.” Oscar Wilde

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Christian Vatev