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Miglioramento

Obiettivi ben Formati o S.M.A.R.T.

“Il sogno è un obiettivo senza scadenza”
Un obiettivo formulato correttamente o “ben formato” risponde a determinati criteri che, se rispettati, fanno aumentare le probabilità di raggiungere l’obiettivo stesso.
Innanzitutto definite genericamente il vostro obiettivo e poi esaminate i seguenti punti.
L’obiettivo che vi siete prefissi è formulato specificamente e positivamente? La negazione non esiste nelle rappresentazioni mentali primarie, ma è frutto dell’elaborazione linguistica. Per riuscire a “non pensare ad un gatto nero” devo prima immaginarmi il gatto nero e poi cercare di cancellarlo.
Inoltre, la nostra mente trova quello che sta cercando. Nel tentativo di allontanarsi via da qualcosa, lo sguardo mentale è come se rimanesse fisso sul problema che vorremmo evitare piuttosto che sull’obiettivo, sulla soluzione. Definire l’obiettivo con frasi affermative o positive che dir si voglia, significa andare verso qualcosa che dobbiamo sforzarci di prefigurare.
“Voglio stare meglio” è troppo generico. Il rischio della genericità è che sia dispersiva. Meglio come? Fisicamente o psicologicamente? Meglio quanto? In quale contesto? Specificare l’obiettivo serve a determinarlo, facilita la creazione della nostra immagine mentale e serve anche a “spezzettarlo” in tanti piccoli baby-step, sicuramente più accessibili.
“Voglio dimagrire” descrive il processo non il risultato. Fate pipì ed avrete perso 50 grammi. Sarete “dimagriti”, ma non credo che fosse questo il risultato che desideravate ottenere. Siate dunque precisi e specifici nel definire che cosa volete ottenere esattamente. “Voglio pesare 60 kg e indossare la taglia 44”.
L’obiettivo deve anche essere motivante affinché sia realizzabile. Non c’è motivazione, slancio in un obiettivo troppo ordinario. Scarse aspettative comportano scarso impegno. “Voglio guadagnare 5 euro in più al mese” è un obiettivo ben formulato, ma difficilmente vi impegnerete per raggiungerlo perché anche senza quei 5 euro siete gli stessi di prima.
Nel contempo attenzione a non zoomare troppo sull’obiettivo. Nel tentativo di immortalare un piccolo particolare, il rischio è quello di perdere di vista il contesto generale. Se il vostro obiettivo è quello di ricucire i rapporti con un vostro collega, ma per raggiungerlo dimenticate di portare a termine il vostro lavoro, significa che avete perso di vista la realtà oggettiva.
Chiedetevi quando, dove e con chi sarete al raggiungimento dell’obiettivo. Gli obiettivi senza una scadenza vanno a male, si perdono per strada, restano nei cassetti.
Darsi una data entro la quale ci si pone di realizzare l’obiettivo, oltre a specificarlo, ci consente anche una verifica precisa. In quella data, vi guarderete allo specchio e saprete con assoluta certezza se siete riusciti o meno a raggiungere il vostro obiettivo o il vostro step intermedio. Mentre, scrivere il proprio obiettivo serve a renderlo più concreto, tangibile, visibile e serve anche a ricordarselo quando il tempo che ci siamo dati per raggiungerlo è lungo.
Verificare dove sarete e con chi, serve invece a fronteggiare gli aspetti legati all’ambiente e alle persone che vi stanno a cuore. Decidere di intraprendere una nuova attività, cambiare lavoro, può comportare degli spostamenti in altre città. E’ bene interrogarsi da subito sugli eventuali problemi che questo può comportare in termini di economia personale e nei confronti delle persone che condividono questa avventura con noi sia dal punto di vista professionale che personale.
Come saprai di aver raggiunto l’obiettivo? Questa domanda è fondamentale. Nel corso del tempo che intercorre tra la formulazione dell’obiettivo e la data di scadenza, spesso accadono dei fatti che anticipano il raggiungimento dell’obiettivo stesso o lo rendono quasi scontato. E’ bene dunque elencare alcuni criteri oggettivi di valutazione che ci permettano di affermare con certezza se lo step o l’obiettivo sono stati raggiunti oppure no.
Una buona tecnica è quella di parametrarci in base ai nostri sensi percettivi, definendo a priori cosa sentiremo dire, da chi, cosa osserveremo quando avremo raggiunto l’obiettivo e cosa vedranno ed ascolteranno gli altri ad esempio “Vedrò il totale del mio conto in banca in attivo”, “vedrò la bilancia che segna 60 kg ed ascolterò il dietista che si complimenta con me” ecc. potremo realmente verificare se l’abbiamo raggiunto oppure no.
Infine, ma non certo per importanza, gli obiettivi devono necessariamente rispettare i nostri “credo”, le nostre ideologie, devono essere allineati con i nostri valori.
Ho da sempre una passione sviscerata per i falsari, ma non per questo riuscirei a tirar su un’idea di impresa falsaria perché non ci dormirei la notte o non avrei il coraggio di guardare negli occhi mia figlia.
Allo stesso tempo, vorrei aprire un barretto in Giamaica e trasferirmi lì ad ascoltare musica reggae senza orari, ma di nuovo il mio essere genitore non mi consente di fare questo tipo di scelta imprenditoriale a cuor leggero perché nel retro pensiero mi chiederei incessantemente cosa accadrebbe alla mia famiglia.
Valutate sempre bene se la vostra idea si scontra con alcuni dei vostri valori e fateci i conti subito, è molto più funzionale.
E’ importante, in questo senso, dare il giusto peso ai cambiamenti radicali di città come nel caso dei trasferimenti, di garanzia economica come passare da dipendente ad imprenditore, di serenità economica come decidendo di investire tutti i propri risparmi in un solo progetto.
E’ inoltre assolutamente determinante accertarsi che il proprio obiettivo dipenda solo da noi, che sia controllabile o quantomeno fortemente influenzabile. “Vorrei essere la moglie di Barack Obama” non è un obiettivo bene formulato, non dipende (affatto) solo da me, non ne ho il minimo controllo. Anche “voglio essere il coach di Barack Obama” ha le sue belle pecche come impostazione linguistica e gravi difficoltà di realizzazione, ma è già più plausibile.
Quali risorse servono per raggiungere l’obiettivo? Quali risorse personali avete, quali vi mancano, su cosa potete fare affidamento e su cosa dovreste investire.
E a questo punto, non resta che agire! Senza comprare il biglietto non si vince alla lotteria e senza azione, nessun obiettivo nemmeno quelli formulati alla perfezione possono essere efficaci. Will Rogers dice “Anche se sei sul binario giusto,se ti siedi sarai travolto”.
Riassumendo: le caratteristiche di un obiettivo (o goal) ben formato sono riassunte nell’acronimo SMART ovvero Specifico, Misurabile, Attivabile, Realistico e Temporizzato.
Nelle definizioni, sia americane che italiane potrete trovare anche altre caratteristiche: S può stare anche per “scritto”, “semplice”, “significativo”; M per “motivante” o “meaningfull” (significativo); A può anche indicare “achievable” (raggiungibile), “ambizioso”, “allineato”, ma anche “agreed” concordato, condiviso; R è anche “rilevante”, “realizzabile” oppure “realistico”. La T è quasi sempre legata al tempo, la caratteristica “tangibile” la trovo personalmente un po’ forzata.

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Valentina Maltagliati

Autrice del libro: "Elevator Pitch” (ed. 2011 e 2020) alleno startup e spin-off ad ottimizzare la presentazione del proprio progetto per sottoporlo a potenziali investitori alleno gli aspiranti imprenditori. In questo ruolo collaboro da diversi anni con l’Incubatore Universitario Fiorentino (IUF) e con numerosi Enti che erogano percorsi di formazione imprenditoriale.