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Miglioramento

La Bolla delle Idee: Coaching per Creativi

Come trasformare una sfida in un caso di successo? Tutto cominciò con una telefonata del Direttore Generale di una società di advertising il quale mi chiedeva se avessi potuto dargli una mano in un esperimento che voleva tentare con i suoi collaboratori e i suoi colleghi. Voleva dar vita ad un nuovo modo di produrre idee e risultati, sfruttando le sinergie e le competenze di un team ristretto di persone, per ottenere la piena soddisfazione del loro cliente.
Al di là degli obiettivi da raggiungere, l’esperimento aveva già una sua veste: avrebbe dovuto tenersi in una località montana a fine gennaio, possibilmente con una durata di circa 3 giorni (un week end), con tecniche di team building e di team coaching.
Lo incontrai per definire insieme a lui e ai due strategic planners le caratteristiche dell’intero progetto e nel frattempo il budget a disposizione si era già ridotto: da 3 giorni in montagna si passò a 1 giorno in una location che unisse “utile e dilettevole”: una rinomata cantina nelle Langhe. L’esperimento cominciava già a complicarsi, in quanto, oltre alla location e al budget in continuo cambiamento, anche i nostri committenti avevano esigenze diverse e tutte molto importanti: favorire la condivisione delle idee, ottenere una bozza di brand-book per il cliente finale, creare un team operativo (l’ufficio di Torino e quello di Milano non avevano quasi mai lavorato insieme, gomito a gomito, sullo stesso progetto), fare team building sul gruppo appena formato….
Vi erano poi altri obiettivi meno dichiarati esplicitamente: esplorare un modello operativo diverso che avrebbe potuto diventare un modus operandi futuro, dare belle emozioni al team, dare valore aggiunto (tecnico/formativo) a tutti i partecipanti e a tutta l’attività creativa attraverso il supporto di altri consulenti esterni (docenti universitari, esperti del mondo della comunicazione, ecc…).
Un’altra criticità era rappresentata da una serie di “figure di contorno” che avrebbero potuto in qualche modo interrompere o modificare le dinamiche che si sarebbero create nel team durante tutta la giornata. Tali figure erano rappresentate da: un cameraman/fotografo che avrebbe ripreso e fotografato per tutta la giornata, un docente universitario che si sarebbe aggiunto solo a inizio pomeriggio, una “pittore dell’anima”, che avrebbe ritratto, in silenzio e in posizione più o meno defilata, molte delle scene e delle persone mentre erano all’opera nella loro attività creativa.
Tutta l’attività di supporto e progettazione diede, alla fine, una veste altrettanto bella all’evento rispetto all’idea iniziale: la Bolla di Renzo Piano sulla pista del Lingotto di Torino fu la location più creativa che si potesse trovare a nostro parere (un “pensatoio” sopra la città), la giornata intera divenne una tarda mattinata con pomeriggio, a cui si aggiunse comunque un momento “ludico-culturale” (visita allo “Scrigno” sempre di Renzo Piano) e una elegante cena di fine lavori sempre nella Bolla, con vista su Torino “by night”. Ora non restava che realizzarla al meglio!

Arrivò infine il “grande giorno”…

La prima forte emozione, che mi porterò per sempre nel cuore, è stata quella di percorrere con la mia auto la rampa di salita alla pista del Lingotto…vedere quei muri, quelle finestre, quello scorcio di cielo sopra di me mi ha fatto tornare indietro di moltissimi anni e ho rivissuto con il pensiero le fatiche di tutte le persone che all’interno di quelle mura e su quella stessa rampa hanno lavorato, prodotto e collaudato auto Fiat per tutta la loro vita lavorativa… La seconda grande emozione è stata percorrere a piedi (con l’auto non si può….peccato!) tutta la pista di prova, curve paraboliche comprese e vedere nella gelida foschia del mattino, il sole che albeggiava su una Torino ancora addormentata.
Le persone sono arrivate puntuali e con lo spirito di chi è lì per “annusare l’aria” e vedere cosa succederà… La mattinata si è svolta in una sala riunioni diversa dalla Bolla, ma lì vicina, proprio per sottolineare la differenza tra il momento di team building e il momento di team coaching generativo. La curiosità era molta e con questo spirito si è dato inizio ai lavori: presentazioni, relazioni, commenti, idee… La creatività era già all’opera e nemmeno la pausa per il pranzo (con cibi creativi e stimolanti tutti i 5 sensi) ha interrotto questo processo di generazione di idee. Nel pomeriggio ci siamo spostati nel “pensatoio” più affascinante di Torino.
La terza grande emozione, e credo di non sbagliare se parlo a nome di tutti i partecipanti, è stata quella di entrare nella Bolla e di attingere da quella luce, da quella forma, da quella trasparenza e solidità, da quella vista su tutta la città una forza e una tale energia vitale da mettere in stato positivo ogni persona nel giro di qualche minuto, giusto il tempo di rendersi conto di dove fosse e di quale emozione stesse provando in quel momento.
Da lì in poi, complice sicuramente l’ambiente, il processo di condivisione di idee, di creazione “di belle emozioni” per il team, di raggiungimento dell’obiettivo è stato veloce, efficace e molto coinvolgente. Il brainstorming di idee in un gruppo di creativi motivati e “in stato generativo” è davvero una tecnica dai risultati sorprendenti, senza http:\\/\\/psicolab.neta togliere ai momenti precedenti che hanno permesso ai membri del team di prendere consapevolezza dei loro schemi di comportamento e di come si possano interrompere e modificare per dar vita a nuovi atteggiamenti propositivi e creativi. L’attività svolta da Paolo Svegli e da me (NdR Elena Morra), entrambi NLP coach, è stata soprattutto di team coaching, time management e sintesi delle principali idee da utilizzare poi nel brand book.
Le esigenze dei nostri tre clienti sono state soddisfatte, grazie soprattutto alla nostra abilità di modificare in corso d’opera il percorso per raggiungere, comunque, gli obiettivi prefissati: alle 23 del giorno precedente una telefonata sottolineava l’importanza di dare priorità alla condivisone delle idee tra le persone, alle 9 del mattino seguente, giorno dell’evento, la priorità era diventata il team building, alle 13, dopo la prima parte del lavoro, il focus era concludere il lavoro di team coaching per riuscire a produrre una bozza di brand book per il cliente finale. La flessibilità per la gestione della creatività in un sistema complesso è stato il nostro fattore critico di successo!

Elena Morra

Elena Morra